2 novembre a Salerno, allarme al cimitero:
tombe depredate ma poche telecamere

2 novembre a Salerno, allarme al cimitero: tombe depredate ma poche telecamere
di Gianluca Sollazzo
Martedì 2 Novembre 2021, 06:40 - Ultimo agg. 19:20
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Croci sottratte dalle tombe, portafiori in alluminio e rame portati via con evidenti segni lasciati sulle sepolture. Uno sfregio alla memoria dei defunti e alla sensibilità dei parenti che si recano al camposanto di Brignano. È allarme furti al cimitero, i familiari dei defunti invocano una task force delle forze dell’ordine per arginare il fenomeno. Riesplode il problema sicurezza al cimitero dove da mesi si registra una recrudescenza di piccoli episodi di microcriminalità che offendono la memoria dei cari estinti. 

È di ieri l’ultimo raid in ordine di tempo alla tomba di famiglia di Anna Maria Della Monica, prof in pensione di storia e filosofia, tornata a casa con un dolore nel cuore per il vile gesto consumato ai danni della memoria dei propri cari. «Torno dal cimitero, ancora una volta, con una rabbia dolorosa per la continua spoliazione delle tombe, la mia è stata privata di tutto: era rimasto un solo portafiori e non ho trovato neanche questo, i fiori li ho poggiati sulla tomba»: la denuncia della storica prof in pensione del liceo classico De Sanctis.

Da tempo al camposanto di Brignano vengono messi a segno dei furti, c’è infatti chi nutre una forte “passione” per gli arredi funebri, in particolar modo i portafiori in rame che spesso e volentieri spariscono dai loculi. Non c’è settimana in cui i parenti dei defunti non lamentino la sottrazione di fiori artificiali di seta, quindi di un certo valore economico, nonché di portafiori di rame e altro materiale pregiato, come croci e altri arredi funebri. Ieri la prof Della Monica si è recata alla tomba di famiglia e ha dovuto fare i contri con l’ennesimo, vile raid. Non è la prima volta che le tombe dei sui cari vengano prese di mira. «La denuncia fatta molto tempo fa ai carabinieri e al direttore del cimitero è stata accolta con benevola e rassegnata condivisione – confessa la prof Della Monica - Mi è stato detto che ci vuole denaro per mettere telecamere in posti strategici e guardiania notturna, investimento ritenuto, forse, poco produttivo». 

 

Ad oggi il cimitero di Brignano attende ancora la nomina del nuovo direttore dopo la lunga direzione di Filomeno Di Popolo, eletto consigliere comunale alle ultime elezioni. Durante la gestione di Di Popolo è stata avviata la fase di realizzazione del sistema di videosorveglianza che ad oggi si presenta ancora incompleto: mancano da installare almeno altre 4 telecamere di sicurezza ai varchi perimetrali e alle uscite che potrebbero risultare decisive per mettere in sicurezza il camposanto. La proposta di Di Popolo, prima della chiusura della sua gestione, era di installare anche dei sistemi di allarme alle uscite con rilevatori di materiale in ferro e rame. Ad oggi il cimitero è ancora balia di incursioni delinquenziali, quindi furti e atti vandalici. Gesti che fanno male. Proprio come successo ieri alla prof Della Monica. «Una città che, da anni, vuole essere sempre più umana, europea, accogliente, non può sottovalutare un posto che raccoglie memoria, dolore, rimpianto, malinconia, radicamento, per dare spazio ad una subumanità rozza, incolta, arrogante – lo sfogo della prof in pensione - Siamo in un tempo di sentimentalismi senza sentimento, dove Halloween ha sostituito un momento deputato a riflettere sul senso della vita e della morte, educare le nuove generazioni alla cura, alla condivisione, al rispetto, forse, passa anche nel dare importanza ad un luogo dove, credenti e non credenti, si ritrovano perché in esso c’è la loro storia». «Non lasciano in pace nemmeno i morti», lo sfogo dei parenti dei defunti. Molti, infatti, chiedono all’amministrazione comunale il potenziamento del sistema di videosorveglianza all’interno dei viali del pio luogo per poter porre fine alla drammatica escalation dei casi di furti. Ma non è soltanto l’allarme sottrazione di portafiori e arredi funebri a preoccupare i salernitani. Non mancano infatti casi di vere e proprie incursioni vandaliche alle cappelle di famiglia.

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