Ucraino 17enne fugge da Salerno
per tornare a combattere in patria

Ucraino 17enne fugge da Salerno per tornare a combattere in patria
di Petronilla Carillo
Sabato 14 Maggio 2022, 00:10 - Ultimo agg. 20:36
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Si era allontanato da Salerno perché voleva tornare a combattere nel suo Paese. In Ucraina. Andriy, nome di fantasia, secondo quanto avrebbe raccontato ai carabinieri della compagnia di Salerno che lo hanno rintracciato dopo la denuncia di scomparsa della madre, non sopportava più di stare in Italia e vedere la sua terra martoriata dalla bombe nemiche. A soli sedici anni ha approfittato che la nonna rientrava a casa ed ha lasciato Salerno con lei. Di nascosto. Improvvisamente. La madre, preoccupata e sospettosa di quanto il figlio, solo diciassettenne, avesse intenzione di fare, si è subito recata dai carabinieri e ha denunciato l’allontanamento di Andriy. Gli uomini del capitano Corvino e del tenente Malaspina si sono subito messi sulle tracce del ragazzo, cercando anche di individuare la posizione sua e della nonna che lo accompagnava, in quanto minore, attraverso l’aggancio delle celle telefoniche da parte dei loro cellulari. È stato così che, a conclusione di una articolata attività di cooperazione internazionale, i militari della stazione di Salerno principale, con la preziosa collaborazione delle forze di polizia romene, hanno rintracciato 17enne ucraino. Il ragazzino è stato individuato e bloccato al confine romeno, a bordo di un autobus di linea diretto in Ucraina dove il giovane era intenzionato a combattere contro l’esercito russo. Fermato dalla polizia rimena, in sinergia ed in costante contatto con i carabinieri tramite gli organismi di cooperazione internazionale, è stato affidato ai responsabili della struttura di protezione dell’infanzia “Universul Copiilor” in attesa dell’arrivo della madre che lo ha riportato con se in Italia. 

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Le indagini dei militari dell’Arma, però, non si sono fermate dopo il ritrovamento del ragazzino ma proseguono.

Si sta cercando di capire il ruolo della nonna che, a detta della madre, avrebbe convinto il diciassettenne a rientrare in Ucraina e anche se ci siano stati condizionamenti esterni alla famiglia come una sorta di «reclutamento» da parte delle milizie ucraine in un momento delicato della resistenza del Paese. Anche la posizione della nonna è al momento al vaglio degli inquirenti che stanno valutando la sua posizione per capire se procedere con una denuncia penale nei suoi confronti. Il ragazzino nelle prossime ore potrebbe essere nuovamente ascoltato dagli investigatori.

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