I lavoratori della Fos ex Prysmian di Battipaglia hanno deciso di passare alle vie di fatto. La rappresentanza sindacale aziendale, dopo la riunione dei giorni passati, ha dato appuntamento, di concerto con le segreterie territoriali dei sindacati, per domani a partire dalle ore 7:30: «Viste le continue istigazioni e mortificazioni da parte di Prysmian convocano tutti i lavoratori per lunedì 20 maggio alle ore 07:30, per un presidio di protesta con assemblea - scrive la Rsu - visto lo snodo cruciale della vertenza è necessaria la partecipazione di tutti i lavoratori in modo perentorio».
Un messaggio inequivocabile nell’ambito di una vicenda il cui esito, ormai, appare drammatico. Ad oggi, infatti, non sono arrivate novità di alcun tipo. Lo scorso 1° maggio, in occasione della Festa dei Lavoratori, era stato proprio il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ad annunciare la ricezione di un’offerta. Una notizia che, pur in un contesto di preoccupazione, aveva vagamente risollevato gli animi dei circa 300 lavoratori che rischiano il posto di lavoro. A distanza di più di due settimane dall’annuncio del Ministro, invece, le notizie sono rimaste scarne e, nella maggior parte dei casi, poco rassicuranti.
A cominciare dal piano sociale, nei giorni passati sottoposto ai lavoratori, che ha lasciato poche speranze ai lavoratori. Anche per questo, la rappresentanza sindacale ha deciso di passare all’azione, abbandonando la prudenza che finora ha contraddistinto la vertenza lavorativa. Da qui, l’appuntamento di lunedì dinanzi ai cancelli della fabbrica. In quell’occasione, oltre che i lavoratori, sono stati chiamati a partecipare anche parlamentari e i sindaci del salernitano che, già agli albori della protesta, si erano seduti al fianco del sindaco di Battipaglia, Cecilia Francese, per portare avanti un’azione congiunta.
Forte del mandato ricevuto in occasione di quel consiglio aperto, Francese anche in questi giorni ha sollecitato un’azione e maggiore attenzione sulla vicenda. Finora, invano.