Ecuador nuova Colombia? Droga, guerra tra cartelli e controllo delle rotte: così il Paese è diventato l'hub del narcotraffico

di Raffaella Troili
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 11:21 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 08:03 | 2 Minuti di Lettura

Le carceri

Los Choneros e altri gruppi simili legati ai cartelli messicani e colombiani stanno combattendo per le rotte del traffico di droga e per il controllo del territorio, anche dall'interno delle strutture di detenzione, dove secondo le autorità sono morti almeno 400 detenuti dal 2021. Esperti e autorità hanno riconosciuto che i membri delle bande governano praticamente dall'interno delle carceri, e si ritiene che Macías abbia continuato a controllare il suo gruppo dall'interno della struttura di detenzione. Riporta il magazine Forbes che "un gruppo di uomini armati ha preso il controllo della stazione di TC Televisión, a Guayaquil, in Ecuador, alle 14:00 ora locale. Hanno tentato di prendere in ostaggio il personale all'interno. La polizia nazionale dell’Ecuador ha già ripreso la stazione televisiva, come mostra un annuncio con le immagini degli aggressori ammanettati a terra. L’attacco avviene nel contesto della repressione del presidente Daniel Noboa contro la criminalità organizzata. Mancano meno di due mesi al suo mandato, anche se il presidente si era impegnato a opporsi ai cartelli della droga fin dall'inizio". Intanto le carceri sono in mano alle bande criminali, "ci sono notizie di carceri in cui uomini armati hanno catturato le guardie carcerarie e le stanno prendendo in ostaggio. Ci sono stati altri attacchi, soprattutto intorno alle regioni costiere dell’Ecuador, contro forze di sicurezza e civili. Rapporti locali affermano che la violenza si è diffusa anche nella capitale Quito, anche se non sono ancora stati confermati. Secondo il quotidiano El Tiempo, il caos si è diffuso nelle università e nei centri commerciali".

U'escalation di violenza e criminalità inaspettata. Racconta The Guardian: "Pochi ecuadoriani erano preparati alla rapidità e alla rapidità con cui la situazione della sicurezza nel loro paese avrebbe potuto precipitare. Gli omicidi e la violenza legati al traffico di droga sono aumentati vertiginosamente, poiché il paese è diventato uno dei più pericolosi dell’America Latina. Fino a pochi anni fa, l’Ecuador era un angolo di relativa pace stretto tra i due maggiori produttori di cocaina del mondo, Colombia e Perù, che recentemente hanno visto violenti conflitti interni tra forze di sicurezza e ribelli nominalmente di sinistra legati al lucroso traffico di droga. In Ecuador è stato assassinato un candidato alla presidenza. La tragedia è che nessuno si è sorpreso".

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