Pensioni, dagli aumenti all'uscita anticipata con la pace contributiva (in 5 anni): cosa cambia nel 2024?

di Mario Landi
Venerdì 22 Dicembre 2023, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 12:30 | 1 Minuto di Lettura

Cos'è la pace contributiva

Re-inserita nella legge di Bilancio 2024, la pace contributiva è una misura che era nata per la prima volta nel 2019 e poi si era esaurita nel 2021. È utile a chi ha periodi di “buco” contributivo (gli anni riscattati possono produrre un aumento del montante contributivo e quindi della pensione) e si può accompagnare al riscatto della laurea. La possibilità è offerta non a tutti i lavoratori, ma solo a coloro che ricadono nel sistema contributivo puro, cioè quelli che hanno contributi versati solo a partire dal 1° gennaio 1996. Sono esclusi i lavoratori che ricadono nel sistema misto e in quello retributivo. Vediamo come si può cogliere questa novità per andare in pensione prima. Può essere richiesta per i periodi che non hanno copertura contributiva (nemmeno figurativa) successivi al 1995. Si possono riscattare fino a 5 anni di contribuzione per renderli utili alla pensione. I periodi riscattabili non devono essere per forza continuativi. Per calcolare il costo della pace contributiva, si applica l’aliquota contributiva di finanziamento vigente nella gestione previdenziale in cui opera il riscatto, alla data di presentazione della domanda. Tale aliquota va applicata all’imponibile dell’ultimo anno. In pratica si moltiplica l’imponibile degli ultimi 12 mesi per l’aliquota contributiva, e poi per il numero di anni da riscattare. La cifra così ottenuta sarà il costo.

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