La «Puttana» - così si intitolava, pre-autocensura, il suo brano sanremese diventato «Il bene nel male» - era in buona e scandalosa compagnia: «L'amore» a cui è intitolato il nuovo album di Madame, il secondo, è sboccato, fluido, rosso come la copertina, declinato con la voce di una ninfomane, di una donna potente, di una donna sottomessa, dell'amica Matilde, di una bambina, di Madame stessa, di Francesca Calearo, da Creazzo (Vicenza), 21 anni: «Queste donne che racconto sono solo alcune delle mille donne possibili e come tutte vivono l'amore, il sesso, l'intimità, l' intensità, il dolore, la mancanza, l'ossessione, la privazione, la dipendenza, la gioia, l'energia e le forti emozioni», spiega lei, secondo Spotify l'artista più ascoltata degli ultimi dieci anni, probabilmente la più interessante, con la Niña partenopea (a cui sembra rifarsi nei colori di «La festa della cruda verità»), emersa dal nuovo contingente di chanteuse politicamente e sessualmente scorrettissime.
Che qui di corretto c'è ben poco. Il sound è fedele, fino a un certo punto, però, alla trap di partenza, all'uso della voce pitchata, ma giustifica anche la doppia Targa Tenco vinta nel 2021 e il ruolo di concertatrice alla Notte della Taranta dello stesso anno (ascoltare per credere «L'onda La morte di un marinaio» e «La festa della cruda verità», prodotti entrambi da Dardust, anche autore delle musiche).
«La cover è tutta rossa, mi è venuto spontaneo non mettere né la mia faccia né il mio nome, l'amore è una cosa di tutti e non ha bisogno di firme», spiega lei, che si nasconde, ma nemmeno troppo, dietro il ruolo della narrautrice. Il titolo sanremese? «In quel contesto non volevo che il pubblico si concentrasse solo su un titolo perché forte, volevo che arrivasse la morale del brano, così lo abbiamo cambiato». Nel disco, continua, «ho utilizzato un modo per me naturale di raccontare, come se fossi ancora piccola, bambina, senza filtrare le emozioni come solo i piccoli fanno». La verità della fanciullina cresciuta, ma non troppo, pronta al tour al via in luglio (senza date in Campania, per ora) e, soprattutto, al suo primo Forum d'Assago, in programma il 21 ottobre.
«C'è dell'autobiografia, della biografia, della fantasia nei miei testi», ragiona Madame: «Non c'è razionalità, non c'è nemmeno aderenza con quello che penso, con le mie battaglie politiche. Questa è fantasia, è canzone, è licenza poetica. Ma è anche un modo di parlare delle sessualità estreme, messe da parte, scomode». «Il bene nel male», o, per dirla con l'amato De André: «Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior». E «L'amore», appunto, quello color rosso passione.