Tocca a Geolier, a The Kolors e a BigMama, da domani, sul palcoscenico dell'Ariston, continuare la storia che Federico Vacalebre ha raccontato in Napoli a Sanremo, il prezioso libro che «Il Mattino» regalerà ai suoi lettori da domani, appunto, in edicola per tutta la settima sanremese, sempre se il sold out non lo renderà prima oggetto di collezionismo, come successo per parecchi dei titoli della collana «Ieri oggi domani».
Il rapper campione di vendite (di dischi e di biglietti), il trio del tormentone «Italodisco» e la rapper irpina anti-bodyshaming continuano infatti una vicenda iniziata, già lo si è scritto, ancora prima che il Festival della canzone italiana nascesse, ispirato da «Festival napoletano» portato in scena al casinò da Ernesto Murolo ed Ernesto Tagliaferri nel Capodanno 1931-1932.
Dal tesoro dell'archivio de «Il Mattino», riemerge nel libro, tanto per fare un esempio, un'intervista al cantattore di Generoso Picone che ci ricorda come all'indomani del trionfo all'Ariston lo showman del Pallonetto Santa Lucia fosse già in scena, proprio nella sua Napoli, al Politeana, con «Rinaldo in campo». La vittoria era inattesa e quel tour teatrale impedì a Ranieri di promuovere canzone e disco. Almeno la prima fece comunque il suo cammino. Ma insieme ai trionfatori, ai carneadi (davvero tanti), ai coprotagonisti, Napoli a Sanremo racconta l'una tantum di Pino Daniele, ospite nel 2001, con le parole scritte per l'occasione dal Nero a Metà. E articoli di Cladio Baglioni, Gino Paoli, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti e lo stesso Ranieri sostengono la campagna de «Il Mattino» per consegnare a Roberto Murolo il premio alla carriera del 2002. Campagna vinta, medaglia appuntata. Pietro Treccagnoli racconta, invece, la censura al Federico Salvatore di «Sulla porta»: nel 1996 la parola «omosessuale» non poteva essere ancora pronunciata all'Ariston. Peppe Lanzetta, ancora, scrive della Napoli a Sanremo del 1999, rappresentata da due big del calibro di Nino D'Angelo ed Enzo Gragnaniello. E Lello Greco segnala prontamente l'exploit di Eduardo De Crescenzo con «Ancora» nell'edizione del 1981. Ma ora tocca a Geolier, The Kolors e BigMama, le cui interviste chiudono il volume. Il rapper di «I p'me tu p'te» è quello su cui sono appuntati gli occhi dei più. A Napoli, nel rione Gescal ai confini di Secondigliano dove vive, non hanno dubbi: è grazie a lui se Napoli ricanta a Sanremo.