Show di Picardi, esordio vincente
del Fiamme Oro nei professionisti

Vincenzo e Antonio Picardi
Vincenzo e Antonio Picardi
di Diego Scarpitti
Mercoledì 8 Maggio 2019, 17:51
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Soltanto un mese fa aveva illustrato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’impegno delle Fiamme Oro al rione Sanità: corso di boxe gratuito, all’interno della sacrestia seicentesca della basilica di Santa Maria, per i ragazzi del quartiere. A distanza di un anno, invece, indossa i guantoni e (ri)sale sul ring, per esordire nei professionisti. Estremamente positivo e vincente il debutto nella nuova categoria di Vincenzo Picardi, bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2008. «La lontananza dalle gare si è sentita un po’. Mi serviva rientrare e rompere il ghiaccio il prima possibile», spiega soddisfatto il pugile di Casoria, classe 1983. «È stato veramente un onore esordire contro Alfredo Di Bartolo, ragazzo tenace e preparato: ha messo alla prova la mia preparazione e la mia esperienza, si è battuto con grande tenacia: merita tutto il mio rispetto». Al Palasport di Celano gli applausi del pubblico indirizzati all’agente della Polizia.
 
 

«Il professionismo è sempre stato un mio obiettivo, ho la maturità di poter bruciare le tappe e giocarmi il titolo». Tifoso d’eccezione il papà Antonio, in passato campione italiano tra i professionisti. «Era posizionato anche lui al mio angolo. Mi incitava, suggerendomi di vincere in scioltezza e di non forzare più di tanto, nel caso in cui non fossi riuscito a finire prima del limite». Motivatore ed esempio, stimolo ulteriore a ben figurare. «Papà crede tanto nelle mie possibilità. Lavoriamo in sinergia con il maestro Peppe Foglia, amico di vecchia data, che ringrazio, per avermi spinto in questa importante direzione, e il preparatore atletico Vincenzo Gargiulo, che mi segue per le gli incontri», racconta Picardi junior. «Desidero vincere e rimanere nella storia, come tanti campioni del passato». Ambizioni elevate e non nascoste. In bacheca già cinque titoli italiani assoluti, il bronzo ai campionati dilettanti dell'Unione europea nel 2007, bissando il successo nell'edizione 2008 e il terzo posto mondiale a Chicago.

«Il professionismo fatica a decollare e reperire sponsor per il coronamento dei miei sogni risulta impresa impegnativa», ammette l’atleta tesserato per il gruppo sportivo delle Fiamme Oro. «Dedico la vittoria ai ragazzi del rione Sanità, ai quali ogni giorno insegno a boxare. Sono loro, in realtà, ad insegnarmi gli aspetti prioritari della vita: andare avanti, nonostante le quotidiane difficoltà. Li ringrazio di cuore, perché mi hanno trasmesso grinta e voglia di rimettermi in gioco. Mi sono affezionato e mi rivedo in loro: ormai siamo una vera famiglia».

«Lo sport è una, se non la migliore, delle medicine, per dare risposte ai giovani». Parola di Giovanni Malagò. Vale a Marcianise come alla Sanità.
 
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