Il test con il Picerno non ha sortito gli effetti sperati. Anzi, ha riaperto alcune falle tappate alla men peggio. A sei giorni dall'esordio di Torre del Greco, il Benevento è costretto a correre ai ripari. Presentarsi al «Liguori» con le chiavi del centrocampo affidate al 2003 Emanuele Agnello, che in carriera ha fatto quasi sempre il trequartista e non ha passo, reattività e struttura per agire da vertice basso, può risultare oltremodo rischioso. Ma più in generale è l'idea del centrocampo leggero che non sta in piedi: Talia e Agnello insieme, più Pinato ancora a corto di condizione.
In verità l'intera prestazione collettiva è stata insoddisfacente. A cominciare dalla difesa, che senza Meccariello è rimasta vittima di clamorosi sbandamenti. Senza contare le solite amnesie di Pastina e due terzini votati più alla propulsione che al contenimento, il cui contributo in fase di spinta e traversoni è stato praticamente nullo. L'attacco non può vivere unicamente sulle fiammate di Ciano. È parso un reparto slegato, con un'intesa ancora tutta da costruire.
Delle due l'una: Masciangelo nel tridente offensivo o è una scelta priva di logica oppure un chiaro segnale che il tecnico non lo ritiene funzionale al suo progetto tattico. Neppure al presidente Vigorito e a Marcello Carli è piaciuta la prestazione. Il massimo dirigente prima di andar via si è intrattenuto con il direttore tecnico: hanno parlato di mercato, perché indubbiamente ci sono ancora cose da sistemare. E posizioni da chiarire. Innanzitutto quella di Moncini. L'attaccante vuole andar via e non ha cambiato idea. Qualche giorno fa la Reggiana si è rifatta sotto con un'offerta da 350 mila euro, ma il Brescia dieci giorni orsono è arrivato a proporre 900 mila euro al Benevento per l'attaccante, e anche in questo caso la dirigenza giallorossa ha detto no. Il club sannita vorrebbe accontentare l'attaccante di Pistoia (che cerca di avvicinarsi a casa anche per questioni familiari), ma se prima non riesce a trovare un sostituto all'altezza non se ne farà nulla. E il nome è sempre lo stesso, ovvero quello di Salvatore Caturano del Potenza, che prima era stato individuato come vice-Moncini e adesso anche come suo sostituto ideale. Nella giornata di ieri il Benevento ha portato un nuovo assalto al calciatore, ma i lucani (che hanno preso pure l'ex giallorosso Asencio facendogli firmare un biennale da 200 mila euro) hanno alzato un muro per adesso invalicabile. Oreste Vigorito proverà a sfruttare anche la sua amicizia con Donato Macchia per convincere il presidente del Potenza a mollargli il calciatore.
Nel frattempo si è fatto avanti anche l'Ascoli per Tello, che ha chiesto al Benevento un prestito con diritto di riscatto ma il club giallorosso è disposto solo a farlo con obbligo, per non rischiare di allungare il contratto al colombiano e ritrovarselo poi nei ranghi anche il prossimo anno. Il Lecco circa una settimana fa ha fatto una proposta allettante al procuratore di Karic, ma non si è mai fatto vivo con il Benevento che non è intenzionato a cederlo. Stesso discorso per Masciangelo: Lecco interessato ma il Benevento finora non è stato chiamato. Domani pomeriggio si riunisce l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive (ma si esprimerà giovedì) per il via libera alla vendita dei tagliandi per il settore ospiti dello stadio torrese.