Il n.1 della Figc ha ribadito la necessità di chiudere la stagione, anche andando a settembre-ottobre. «È una modalità per evitare di compromettere non solo la stagione 2019-20 - le parole di Gravina - ma anche la stagione 20-21 non potendo partire con certezze di riferimenti perché, con la valanga di contenziosi ai quali saremmo sottoposti da tutti i soggetti che si potrebbero ritenere lesi nei loro diritti e nei loro interessi si correrebbe davvero il rischio di fare un campionato solo nelle aule dei tribunali».
Sulla possibile ripresa dei campionati Gravina aggiunge: «Confido molto nelle autorità scientifiche del nostro paese e nelle autorità di governo del nostro paese e ci dobbiamo rimettere alle loro decisioni. Prendere autonomamente delle scelte negative di sospensione o annullamento delle competizioni sportive esporrebbe il nostro mondo a delle responsabilità da un lato sportive e dall'altro contrattuali verso le quali noi non avremmo nessuna possibilità di difesa con una decisione negativa in questo momento».