Maradona, Eva Pardo al murale ai Quartieri Spagnoli: «Io, fotografa del Pibe nella città pazza d'amore»

«Vorrei che tutte le persone del mondo potessero venire qui, almeno per un giorno»

Eva Pardo con Maradon al Gimnasia
Eva Pardo con Maradon al Gimnasia
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Giovedì 11 Maggio 2023, 07:21 - Ultimo agg. 16:02
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I brividi li prova in ogni attimo. Davanti al murale di Diego come nell'ufficio di Spalletti a Castel Volturno. «Il giorno prima della partita con la Salernitana sono andata ad assistere alla sua conferenza stampa e alla fine ha portato me e un mio amico nella sua stanza. Siete argentini? Vi faccio vedere qualcosa ma non scattate foto. È stato emozionante ammirare un muro pieno di maglie con il numero 10, molte con il cognome Maradona sulle spalle. Ho pianto. E ho ringraziato Luciano regalandogli foto che avevo scattato a Diego». Eva Pardo è la fotografa del club argentino Gimnasia La Plata, l'ultima squadra di Maradona, allenata fino all'autunno del 2020. Diego, in condizione fisiche già precarie, scese in campo per l'ultima volta il 30 ottobre, in occasione del suo sessantesimo compleanno per ricevere gli auguri di giocatori e tifosi davanti alla torta. C'era anche lei. «Ma quelle foto preferisco non ricordarle», dice Eva. Dopo 25 giorni Diego sarebbe morto.

La fotografa argentina, in vacanza a Napoli, lavora per il Gimnasia La Plata da sette anni. «Ricordo bene il giorno del primo incontro con Maradona: era l'8 settembre del 2019, giorno della presentazione come allenatore della squadra.

Mi paralizzai. Era come se avessi dimenticato come si scattava una fotografia... Piangevo soltanto per l'emozione. E il giorno dopo gli diedi la mano. Come se l'avessi data a dio. E giù altre lacrime». Il rapporto è diventato professionale, Maradona posava sempre volentieri per Eva. «Ci siamo conosciuti bene, rispetto e affetto tra noi. Lui era un grandissimo personaggio, eppure fotografarlo era molto semplice. Appena si accorgeva che stavi scattando la foto, faceva un sorriso o un gesto. Gli scatti più belli sono stati quelli a casa sua». Rientrando da un viaggio in Italia, anzi a Napoli, Eva raccontò quell'esperienza a Maradona. «Mi disse: Hai visto cosa è quella città? I napoletani sono meravigliosi. E gli consegnai alcuni regali dei tifosi. Li gradì molto. Quando il 25 novembre di tre anni fa arrivò sul cellulare la notizia della sua morte, mi recai allo stadio del Gimnasia: eravamo in migliaia a condividere quel dolore infinito». 

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Eva ha voluto fare questo viaggio in onore di Maradona. «Essere qui in un momento storico è un sogno realizzato. Sabrina, una ragazza napoletana con cui condivido l'amore per Diego e la città, un giorno mi ha scritto: Vieni qui?. Non era facile per motivi economici ma poi ce l'ho fatta. Perché volevo essere qui nel giorno della festa scudetto, convinta che i napoletani lo avrebbero dedicato a lui, come hanno poi fatto. Io vorrei che tutte le persone del mondo potessero venire qui, almeno per un giorno. Comprenderebbero cosa è l'amore di una città per un uomo, di cui appare un'immagine in ogni angolo. Amo questo amore di Napoli per Maradona». 

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