Avellino regina del mercato, ora tocca a Rastelli vincere

L'allenatore irpino a confronto con tanti outsider

I migliori allenatori di serie C
I migliori allenatori di serie C
di Marco Festa
Lunedì 28 Agosto 2023, 09:00 - Ultimo agg. 09:23
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Adesso tocca a Rastelli. Vincere e dimostrare di essere il miglior allenatore del girone C di Serie C: non solo stando al paragone dei palmares coi suoi colleghi e prossimi avversari.
D'Agostino e Perinetti hanno condiviso il pensiero che fosse giusto permettergli di giocarsi le sue carte forgiando il gruppo sin dal ritiro precampionato, con lui si sono confrontati in merito a tutte le mosse da compiere per realizzare il suo disegno tattico e costruire quella che, a maggior ragione con l'acquisto di Gori e Armellino, può considerarsi a tutti gli effetti una corazzata. Se è innegabile che lo scorso ottobre, subentrando a Taurino, Rastelli ha dovuto farsi carico delle gravi lacune di un organico che ha rischiato di finire nei playout, è altrettanto evidente che ora non ci sono più limiti che gli impediscano di puntare alla promozione diretta.

«Non ci siamo mai nascosti, siamo in un girone di ferro con tante squadre forti ma sappiamo dove vogliamo arrivare, cosa vogliamo fare e il nostro valore sulla carta.

Nelle pressioni ci sguazzo» ha commentato il tecnico dei lupi sabato a margine del test in famiglia a Venticano.

Così ha indirettamente lanciato la sfida a chi, presumibilmente, gli contenderà la Serie B. Rastelli ha due cenni in più sulle spalle dell'emergente Matteo Andreoletti: a soli 34 anni il Benevento lo ha scelto per tornare a far volare la Strega precipitata in Lega Pro a distanza di 7 anni vissuti tra A e B. Il potenziale di Andreoletti, che ha iniziato la carriera come preparatore dei portieri al Lecco, è diventato lampante alla guida della Pro Sesto, squadra rivelazione del girone A 2022/2023. Il presidente Vigorito lo ha apprezzato al punto di preferirlo a un'agguerrita concorrenza. Il modulo di riferimento di Andreoletti è il 4-3-3, da giovane ha un feeling speciale con gli under. Per lui il Benevento è sia la chance per compiere il definitivo salto di qualità sia un duro banco di prova: dovrà riaccendere l'entusiasmo della piazza sannita e dimostrarsi all'altezza di un contesto che non si accontenterà, di certo, di vivacchiare in terza serie. Onori e oneri.

Di Luca Tabbiani, ex Fiorenzuola, individuato dal miliardario australiano Ross Pelligra come l'uomo giusto per il suo ambizioso Catania, si parla come di un predestinato in grado di ripercorrere l'ascesa di illustri predecessori decollati dalla C verso il grande calcio come Alessio Dionisi (Sassuolo), Paolo Zanetti (Empoli) e Vincenzo Italiano (Fiorentina). Anche Tabbiani gioca col 4-3-3 e ha davanti un trampolino di lancio decisamente prezioso per saltare verso categorie superiori. Lamberto Zauli è stato confermato dal Crotone nonostante l'eliminazione ai quarti di finale dei playoff per mano del Foggia: come Rastelli ha grandi trascorsi da calciatore, ma finora ha stentato a imporsi. Il passaggio dalla Juventus Under 23 al Südtirol si è rivelato un flop. Il suo assetto tattico preferito è il 4-2-3-1. Dovrà dimostrarsi più bravo del ridimensionamento operato dal club calabrese per abbattere i costi.
Occhio, poi, alla prima volta tra i Pro dell'ex biancoverde Ivan Tisci, che ha beffato Taurino soffiandogli l'opportunità di allenare il Cerignola. I pugliesi giocheranno col 4-3-3: Martinelli e Tentardini dal Catanzaro con Leonetti dalla Turris sono i fiori all'occhiello di una campagna acquisti di tutto rispetto.

Le possibili sorprese? Le lucane Potenza e Picerno. Da un parte il 3-5-2 di Alberto Colombo, dall'altra il 4-2-3-1 di Emiliano Longo. Un tecnico in cerca di riscatto per essere passato dalle stelle alle stalle con il Pescara e un altro di un'annata che possa consacrarlo tra i più promettenti del panorama nazionale. I punti in comune? Due proprietà che hanno notevoli risorse economiche e le hanno investite.
Le potenziali mine vaganti? Un bel testa a testa tra la Juve Stabia di Guido Pagliuca e il Taranto di Ezio Capuano in versione manager: il primo adotta il 4-3-2-1, il secondo un 3-5-2 che ha nel colpire di rimessa la sua prerogativa.
 

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