Angri, Niutta e Liquidato sicuri: «Basta chiacchiere, dobbiamo risalire»

Patron e allenatore non usano mezzi termini: «Chi non se la sente resti a casa»

Raffaele Niutta (a sin.) e Stefano Liquidato
Raffaele Niutta (a sin.) e Stefano Liquidato
di Giuliano Pisciotta
Mercoledì 6 Marzo 2024, 21:42
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Un nuovo inizio, per provare a ritrovare la forza utile a risollevarsi e rimediare a una situazione di classifica che s'è fatta disastrosa. In casa Angri la società ha optato per una nuova svolta tecnica, richiamando in panchina Stefano Liquidato al posto di Nello Di Costanzo.

In conferenza stampa il patron Raffaele Niutta non ha usato mezzi termini: «Siamo a un punto di non ritorno. All'inizio avevamo promesso una salvezza tranquilla e non ci aspettavamo, con questo organico, di ritrovarci ora in questa situazione di classifica. Per quanto mi riguarda, sto facendo di tutto per non far mancare nulla alla squadra. Ora tocca ai calciatori e chi non se la sente può starsene a casa. Ci occorre anche un pizzico di buona sorte, ma dobbiamo essere noi ad attirarcela. Dai più esperti mi aspetto che facciano qualcosa in più per tirarci fuori da questa situazione».

Esordio-bis da brividi per Liquidato sulla panca grigiorossa, in casa della capolista Team Altamura.

Patron Niutta parla di massimo rispetto per l'avversario, «ma dobbiamo giocare con il coltello tra i denti. Ormai i complimenti degli altri non ci interessano più, non vogliamo più essere belli da vedere, dobbiamo solo puntare ai tre punti».

Stessa lunghezza d'onda per il tecnico grigiorosso: «La classifica attuale non rispecchia il reale valore della rosa dell’Angri ma ora dobbiamo solo guardare chi è sotto di noi e dobbiamo puntare a scalare più posizioni di classifica. L'obiettivo è di risollevarci prima possibile e nel miglior modo possibile».

Stop alle chiacchiere, perché l'unica esigenza secondo Liquidato è quella di «rimboccarsi le maniche. Per quanto riguarda le mie scelte, non ci saranno sconti e privilegi per nessuno. Dobbiamo dare qualcosa in più ma non a parole perché quelle non portano punti. Solo così potremo ritrovare il rispetto della tifoseria, perché in questo momento non meritiamo di indossare i colori grigiorossi».

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