777, come la combinazione vincente delle slot machine. E il Napoli sbanca il Gewiss Stadium. Jackpot azzurro grazie ai gol di Kvara ed Elmas: il 77 e il 7.
Inizia con il piede migliore l'avventura di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli. E alzi la mano chi avrebbe scommesso sugli azzurri alla vigilia di questo match. Era difficile immaginare un risultato tanto positivo visto che il Napoli veniva - nell'ordine - dal ko interno contro l'Empoli, dall'esonero di Garcia, dal ritorno di Mazzarri dopo 10 anni e dalla sosta di campionato per gli impegni delle nazionali. Insomma, non esattamente gli ingredienti ideali per realizzare un piatto da cena stellata. E invece no, perché le stelle (quelle del Napoli) ci sono eccome, così come la voglia di dimostrare che questa squadra può dire ancora la sua in campionato. La sblocca Kvara, che segna di testa nel primo tempo, ma soprattutto fa capire che lui in questo Napoli vuole essere protagonista. Per davvero. Ancora. La rete è solo la punta dell'iceberg all'interno di una prestazione fatta di sostanza e costanza, di affondi e coperture, di strappi e ripieghi difensivi, nonostante il trattamento durissimo riservatogli da Hateboer per tutta la partita e mai sanzionato dall'arbitro Mariani nonostante le proteste della panchina. Mazzarri, che lo ha «conosciuto» appena 4 giorni fa, aveva detto fin da subito che per qualità e posizione in campo gli ricordava Lavezzi, ma poi serviva il test pratico. Detto, fatto. E Kvara si presenta con l'abito elegante: non solo finte e controfinte, ma anche il gol di testa, che non è esattamente la specialità della casa. Alla fine della partita l'abbraccio e il bacio con l'allenatore sono la fotografia di un rapporto che sta sbocciando.
Ma il sigillo decisivo sulla vittoria l'ha messo Elijf Elmas, l'uomo in più scelto da Mazzarri nella ripresa per prendere il posto di Politano.
Buone notizie anche in questo senso. Perché dopo più di un mese si è rivisto in campo Victor Osimhen. L'ultima volta con la maglia del Napoli era stata lo scorso 8 ottobre contro la Fiorentina e a Bergamo è tornato a disposizione. Partito dalla panchina, il suo ingresso è stato decisivo per sbloccare l'equilibrio: al di là dell'assist per il raddoppio di Elmas. Aveva voglia Osimhen (che dopo due anni si è rivisto senza la mascherina protettiva in volto), voleva spaccare la porta avversaria, esattamente come ha sempre voluto fare da quando è arrivato a Napoli, ma stavolta l'appuntamento con il gol è solo rimandato. Chissà, magari a mercoledì sera, quando il Napoli sarà impegnato in Champions al Bernabeu contro il Real Madrid e quella sera Osimhen spera di poter partire finalmente titolare dopo avere ampiamente smaltito l'infortunio rimediato con la maglia della Nigeria e che lo ha tenuto ai box nell'ultimo mese. Obiettivo Champions, quindi, per il bomber, che lo stesso Mazzarri ha detto ricordargli Cavani: per i movimenti, per quella fame di gol che è tipica dei grandi attaccanti.