Atalanta-Napoli 1-2, Mazzarri vince sotto gli occhi di Spalletti

Un Napoli non stellare, ma concreto cinico e spietato

Gli azzurri gioiscono al Gweiss
Gli azzurri gioiscono al Gweiss
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Sabato 25 Novembre 2023, 20:28 - Ultimo agg. 26 Novembre, 01:16
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Sarà che in tribuna c'è il Ct della Nazionale, sarà che Mazzarri aveva detto di avere studiato a fondo ed essersi ispirato a Spalletti, ma il Napoli che scende in campo a Bergamo è lo stesso dell'anno scorso. Come modulo e come uomini. E alla fine anche come risultato. Decidono Kvaratskhelia ed Elmas, ma la decide sopratutto Mazzarri con i cambi. Al tempo. Diverso l'atteggiamento, ma naturalmente non si può pretendere tutto alla prima di Walter sulla panchina azzurra dopo l'esonero di Garcia.

Il tecnico conferma quasi tutte le indiscrezioni della vigilia con l'unica sorpresa di Anguissa (altro pretoriano di Spalletti) preferito a Cajuste nonostante avesse soltanto un allenamento nelle gambe con gli azzurri. L'Atalanta fa altrettanto: Gasperini preferisce tenere in panchina Scamacca, schierando De Ketelaere al fianco di Lookman in attacco e Pasalic alle loro spalle nel consueto 3-4-1-2 di marca orobica.

La partita stenta a decollare, le squadre si studiano ed il Napoli appare un po' troppo compassato. Il primo tentativo è comunque di marca azzurra con  Olivera che prova ad impensierire la retroguardia nerazzurra, sugli sviluppi di un corner. L'Atalanta risponde con Pasalic sempre di testa, ma Gollini è attento. La gara non si accende.  

Fa freddo al Gewiss Stadium e ne fanno  le spese i muscoli di Zappacosta prima e Olivera dopo (brutto infortunio per l'urugagio). In mezzo, il Napoli la sblocca con Rrahmani di testa (34'), ma la rete viene poi annulla dal Var per posizione di off side quando la palla era già a centrocampo. Prima dell'intervallo la gara si accende. Kvaratskhelia prende l'ascensore, si inserisce benissimo nelle maglie della difesa orobica e di testa (non certo il pezzo forte del suo repertorio) la sblocca con un bell'avvitamento (44'). Stavolta il gol è regolare e serve anche come sveglia per i 22 in campo. La Dea prova subito a reagire, ma Gollini sbatte la porta in faccia a Koopmeiners (46'). Non è finita. Prima dell'intervallo Raspadori su azione super di Kvara reclama un penalty. E poi si innesca un tiro al piccione dalle parti di Carnesecchi. Ma prima Zielinski, poi Di Lorenzo e infine Raspadori non riescono a ribadire in rete. 

 

Nella ripresa  la dea parte in quarta e Ruggeri appena entrato impegna Gollini. L'Atalanta spinge e fa sentire il suo peso nel gioco aereo. Peccato che il Napoli paghi dazio con Lookman che non è certo un gigante (8'). Subito il pari, Mazzarri chiama Osimehn e lo fa scaldare mentre gli azzurri continuano a soffrire sulle palle inattive. Pasalic illude i suoi, ma anche la sua rete viene annullata dal Var. Proprio quando meno te lo aspetti entra in gioco la premiata ditta dalla panchina. Carnesecchi rinvia male, Cajuste mette il goniometro ed Osimhen  in scivolata serve Elmas che riporta avanti i campioni d'Italia. Finisce così. Non certo un Napoli stellare, ma concreto cinico e spietato. E poi con quei due li davanti...

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