Atalanta-Napoli, Denis è il grande ex: «Mazzarri, tutto in tre partite»

«Mi rivedo in Simeone, mi auguro possa avere più spazio»

Un abbraccio d'epoca tra German Denis e Walter Mazzarri
Un abbraccio d'epoca tra German Denis e Walter Mazzarri
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Giovedì 23 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 24 Novembre, 07:31
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Un carro armato, in campo e sotto rete. Fino a qualche anno fa El Tanque gonfiava le reti avversarie ed oggi si diletta con gli smash sui campi di padel. Dici German Denis e inevitabilmente ti vengono in mente Napoli e Atalanta. Per il centravanti argentino quella di sabato al Gewiss Stadium sarà una partita speciale. L'attaccante ha lasciato un buon ricordo con la maglia azzurra (15 gol in due stagioni, nonostante la concorrenza di Quagliarella di cui era l'alter ego proprio ai tempi del primo Mazzarri) e dopo aver scritto la storia con quella della Dea (quarto miglior realizzatore del club orobico e in assoluto miglior marcatore straniero dei nerazzurri). El Tanque è già in clima prepartita (di padel), ma quando si tratta di Napoli si concede sempre una piacevole pausa.

Si aspettava un avvio così difficile del Napoli?
«Sicuramente dopo il calcio espresso da Spalletti l'anno scorso la squadra è apparsa troppo alta e talvolta ha pagato dazio.

Garcia ha fatto fatica ad inculcare il suo credo e non vi sia riuscito. Adesso, però, è arrivato Mazzarri che è un bravo allenatore e sono certo che sarà capace di portare più entusiasmo nello spogliatoio».

Lei conosce bene Mazzarri, l'ha avuto proprio a Napoli: cosa può dare il tecnico di San Vincenzo a questa squadra?
«Walter è bravo nella gestione del gruppo. Questa è sempre una grande dote e si rivela ancora più importante con giocatori di livello come quelli che il Napoli si ritrova ad avere nella rosa. Le sue idee ed il suo metodo possono dare tanto agli azzurri».

Sabato a Bergamo contro la Dea per il riscatto dopo il ko con l'Empoli.
«Non sarà certo una passeggiata. Onestamente devo ammettere che in questo momento vedo svantaggiato proprio il Napoli».

Perché?
«La sosta non ha permesso a Mazzarri di allenare tutta la squadra, complici gli impegni dei tanti nazionali. L'Atalanta invece è in salute: è in forma ed ha recuperato pure qualche giocatore. Sarà sicuramente una partita dura e difficile, una trasferta insidiosa insomma, ma non dimentichiamo che il Napoli è sempre il Napoli. Mazzarri poi è bravo a preparare queste partite».

Gli azzurri hanno ancora chance scudetto, oppure devono accontentarsi di puntare a un posto d'onore per la prossima Champions?
«Molto dipenderà da quanto accadrà da qui al 12 dicembre. Le prossime cinque partite saranno decisive per capire le ambizioni e i reali obiettivi degli azzurri. I campioni d'Italia affronteranno una serie di scontri diretti importanti in cui i punti varranno il doppio. Se il Napoli riesce ad uscirne bene e a testa alta, piano piano può anche riprendere la corsa. E poi se torna Osimhen e torna ad essere quello dell'anno scorso è logico che cambia tutto».

Cosa deve temere Mazzarri della sfida di Bergamo?
«L'Atalanta in attacco ha giocatori come Scamacca e Loookman che possono metterti in difficoltà. Ma anche Muriel e De Ketelaere che sono elementi molto tecnici. Credo comunque che molto dipenderà anche da come è tornato Kvaratskhelia dalla nazionale».

Dici Kvara e pensi al tridente. Mazzarri giocherà con il 4-3-3?
«Francamente non so se contro l'Atalanta, al suo esordio sulla panchina del Napoli, Mazzarri giocherà con il tridente. Non bisogna dimenticare che lui ama il 3-5-2 e bisogna vedere se riuscirà a cambiare qualcosa in così poco tempo».

Un pronostico?
«Sarà una partita aperta. Vince chi sarà più in forma. L'Atalanta è tosta: non me la sento di fare un pronostico sinceramente».

C'è un nuovo Denis in questo Napoli?
«Mi rivedo in Simeone. E mi auguro che il Cholito possa avere più minutaggio con Mazzarri». 

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