Il mercato non conosce soste, neanche durante l'Europeo. E così un lunedì, dopo la terza partita del girone eliminatorio, Donnarumma ha lasciato per qualche ora il ritiro azzurro per sottoporsi alle visite mediche da parte dei sanitari del Paris St. Germain prima di firmare il contratto. Siccome il mercato funziona h.24 sarebbe opportuno che arrivasse da De Laurentiis un segnale al suo capitano Insigne. Vero, il suo contratto scade tra un anno, il 30 giugno 2022, ma è chiaro che la questione del rinnovo non potrà essere affrontata in autunno. E c'è il rischio che, in caso di un ottimo Europeo (di una vittoria, si auspica), i termini della trattativa possano cambiare. Anche se una trattativa vera e propria - assicurano le parti - non è mai cominciata.
E questo soprende perché Insigne è un punto di riferimento per la squadra e non soltanto per la fascia di capitano. Èreduce da una straordinaria stagione ed è partito molto bene in Nazionale. Perché non cominciare ad avviare il discorso con il suo agente Pisacane, spazzando via le ombre di una possibile cessione per evitare che vada via, tra un anno, senza alcun risarcimento per il club? È vero che il “costo” di Insigne - 1.000 euro - è stato ampiamente ammortizzato in nove stagioni azzurre, ma non si può pensare a una squadra senza Lorenzo, seppure con un nuovo allenatore.
De Laurentiis, pochi giorni fa, è intervenuto a un festival ad Asti e ha fatto una battuta sui nazionali del Napoli: «Giocano bene, speriamo che poi non chiedano l'aumento».