«Restano tre quarti di campionato per tornare su chi è davanti». «Il Napoli puoi allenarlo anche tu: visto che squadra che abbiamo?». Questione di proclami. Rudi Garcia e Aurelio De Laurentiis ne hanno fatti tanti (forse troppi) in questi mesi e alla fine entrambi si ritrovano in altissimo mare.
Il francese è tornato in Italia dopo la non brillantissima esperienza in Arabia con la precisa idea di dimostrare che il suo calcio non è ancora andato in pensione. E nonostante sia sbarcato a Napoli - il pianeta dove tutto era stato molto simile alla perfezione con Spalletti - ha portato con sé un cassino formato XXL e ha deciso di cancellare tutto.
La società, dal canto suo, non ha saputo fare da camera di compensazione tra allenatore e proprietà e il corto circuito è stato fin troppo rapido. Garcia ha di fatto bocciato il mercato estivo (fatto dal presidente-direttore sportivo) lasciando sistematicamente fuori dalle rotazioni Cajuste e Lindstrom (non nomi altisonanti che forse una squadra campione d'Italia avrebbe avuto il dovere di aggiungere nel motore), inserendo Natan dopo un mese di lunghissimo apprendistato, dimostrando che forse le scelte di mercato non erano state condivise da allenatore e dirigenza. Ma da questo punto di vista la società non è stata attenta nella valutazione dello staff, visto che il Napoli disponeva già di un preparatore sportivo affidabile come Francesco Sinatti, salvo poi sostituirlo con l'uomo di fiducia di Rudi (Paolo Rongoni). Conseguenza, tanti infortuni di natura muscolare che non hanno mai consentito all'allenatore di poter contare sulla rosa al completo in questo inizio di campionato complesso e turbolento.
E poi quel commissariamento da parte di De Laurentiis, che da un mese circa presidia Castel Volturno, sorvegliando gli allenamenti e supervisionando ogni cosa. Una sorta di tutor per l'allenatore che di fatto è stato delegittimato dal suo stesso datore di lavoro. Quello stesso De laurentiis che lo scorso anno era stato a lungo in silenzio mentre in questa stagione si è riscoperto chiacchierone: «Con Garcia momento no: ho il dovere di interessarmi alla mia impresa», aveva detto in un'aula della Luiss, confermando una chiara volontà di poter cambiare la guida tecnica. Sondaggi vari con qualche allenatore, salvo poi decidere di confermare Rudi, ma standogli accanto quotidianamente a Castel Volturno, accompagnando la squadra in tutte le gare in casa e in trasferta, organizzando incontri con i calciatori e lunghe chiacchierate per cercare di trovare la quadra.