Napoli in crisi, intervista a Costacurta: «Sistemare subito la difesa»

«Siamo alla quarta giornate e non ha senso parlare di involuzioni»

Leo Ostigard a Genova
Leo Ostigard a Genova
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Lunedì 18 Settembre 2023, 07:09 - Ultimo agg. 19 Settembre, 07:27
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«Dentro l'area non c'erano marcature. Capisco tutto, ma vedere due gol realizzati da giocatori così liberi a due passi dalla porta, non è un bel segnale». Alessandro Billy Costacurta è uno dei gioielli della corona calcistica d'Italia. Difensore straordinario, da anni opinionista a Sky Sport.

C'è poco da salvare del Napoli che ha pareggiato col Genoa?
«Diciamo, non tantissimo.

Ma quello che non ha funzionato non mi sembra irreparabile. Nel senso, bisogna lavorare per sistemare le cose. E margini ce ne sono. Di sicuro, i due centrali sembrano essere il punto debole della squadra, come lo sono stati quelli del Milan».

La partenza di Kim è stata un vero disastro.
«È così, è andato via il miglior difensore centrale del mondo in questo momento e non c'è ancora un ricambio. Forse, credono di avere già pronti gli altri tre, ma è chiaro che l'attesa per Natan cresce col passare dei giorni. Anche perché le crepe del Napoli sono tutte là in difesa. Ed è una cosa che mi appare evidente».

Ha detto: farei giocare Raspadori ovunque.
«Vero e anche a Braga, tra due giorni in Champions non avrei esitazioni a metterlo o al posto di Zielinski o anche alle spalle di Osimhen, proprio come ha giocato nel finale di Marassi. In ogni caso, il suo talento emerso è una delle poche note liete della gara con il Genoa».

Ma non è che questa squadra non ha più fame?
«Che sciocchezza! Quanto vinci, vuoi subito rivincere un'altra volta. Non mi è mai capitato, in tanti anni, di alzare un trofeo e di non voler poi fare di tutto per ripetermi. Quella della motivazione è una cosa che non mi ha mai convinto: chi va in campo, vuole sempre vincere».

Meno male che si gioca tra due giorni?
«Certo, altrimenti sarebbe stato un altro delirio. Perché quando hai tempo per pensare, stai sempre lì a rimuginare su errori e occasioni perdute. E allora, meglio avere nella testa già una partita nel mirino. Poi la Champions ha la forza di pulire la mente, di non far pensare ad altro e concentrarti solo su quella partita».

Che gara sarà in Portogallo?
«Un bell'impiccio. Perché il Napoli sa che deve vincere per evitare di andare in affanno, di iniziare ad avere cattivi pensieri in ottica qualificazione. Per esperienza, le prime tre giornate sono sempre quelle più delicate: perché se poi nelle gare di ritorno hai l'acqua alla gola e sei obbligato a vincere, rischi grosso. E allora meglio iniziare con il piede giusto. Poi, con tutto il rispetto, il Braga non né il Porto né il Benfica. Anche se non è certo avversario da sottovalutare. Di sicuro non è inferiore al Genoa che così grossi problemi ha creato sabato sera».

Vede troppe metamorfosi nei leader dello scorso anno?
«No, siamo alla quarta giornate e non ha alcun senso parlare di involuzioni o passi indietro. Chiaro, nei novanta minuti con il Genoa ho visto una certa frenesia e fretta di servire Osimhen. Ma non mi sembra qualcosa che con il lavoro, Garcia non possa porre rimedio. Piuttosto mi preoccupa altro...».

Cosa, per la precisione?
«Beh, l'Inter ha preso il passo giusto. Avere già cinque punti di distacco non è un dettaglio di poco conto. Non è nulla se si pensa che c'è ancora tutto il campionato davanti. Ma sei costretto ora a non sbagliare più. Sennò si rischia di perdere altro terreno. Senza perdere di vista la Juventus che non avendo le coppe, potrà concentrarsi sul campionato. E mi pare che Allegri abbia già migliorato i bianconeri rispetto alla stagione passata».

Ma in Champions possiamo ripetere l'exploit dell'ultima edizione?
«Complicato. Però diciamo che il cammino di Napoli, Milan e Inter ha dato coraggio a tutte le italiane. Non è semplice trovare un'altra finale, ma neppure impensabile poter centrare il traguardo dei quarti di finale. Le favorite? Le solite».

Anche il Real Madrid avversario degli azzurri?
«Ha qualcosa in meno rispetto agli altri top club d'Europa, la perdita di Benzema non è una cosa di poco conto. C'è Ancelotti che sa sempre come fare la differenza. Credo che Napoli e Real vinceranno il girone. Non so con che facilità, ma alla fine saranno loro a farlo». 

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