Il Napoli di Mazzarri all'attacco: mentalità vincente

L'allenatore toscano ha esaltato il gioco offensivo dando massima libertà alle sue stelle

La vittoria del Napoli a Bergamo
La vittoria del Napoli a Bergamo
di Bruno Majorano
Martedì 28 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 29 Novembre, 07:27
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La miglior difesa è l’attacco. Se Mazzarri fosse un motto, certamente sarebbe questo. Non si nasconde l’allenatore di San Vincenzo. È arrivato a Napoli in punta di piedi, ma dopo un paio di allenamenti ha già messo in chiaro alcuni punti fermi del suo pensiero di calcio. Con Mazzarri si corre tanto e si segna anche di più. Perché non c’è azione del suo gioco che non sia finalizzata alla rete. Lo ha spiegato fin da subito, per evitare fraintendimenti o malintesi e i suoi ragazzi hanno recepito alla perfezione il messaggio. D’altra parte con Spalletti lo spettacolo e i risultati andavano perfettamente a braccetto. 

Contro l’Atalanta si è visto un Napoli pimpante. Capace di tenere il ritmo degli avversari e notoriamente le squadre di Gasperini vanno a mille. Oltre a restituire sicurezze al gruppo, Mazzarri ha iniziato subito a predicare un’idea di gioco rivolta all’attacco. Non male quando in rosa ha una batteria offensiva che può vantare al suo interno gente come Kvara, Osimhen, Raspadori, Simeone, Politano e Lindstrom. All’appello si potrebbero aggiungere anche Zielinski ed Elmas, due centrocampisti con lo spiccatissimo senso del gol. Ecco, con tutto questo capitale a disposizione, Mazzarri sa già che potrà divertirsi e far divertire. E a Bergamo i primi segnali sono stati evidenti. Uno su tutti, che esula addirittura dagli attaccanti. La proiezioni offensive di Di Lorenzo hanno rappresentato una costante (bellissima e utilissima) del gioco del Napoli. Non certo un caso che l’assist per il vantaggio di Kvara sia arrivato proprio dal capitano e che proprio il terzino destro sia stato a un passo dal gol del raddoppio trovandosi a due metri dalla porta di Carnesecchi. Le discese sulla fascia di Di Lorenzo sono - e saranno - un’arma in più per il Napoli di Mazzarri anche contro il Real Madrid, una delle squadre con la trazione più offensiva d’Europa. 


Altra fascia, altro elemento. A sinistra si è visto uno Kvara scatenato: e non solo dal punto di vista degli affondi. Il gol è arrivato con un colpo di testa - non la specialità della casa - grazie a un inserimento in area di rigore. Mazzarri ha dato al suo giocatore massima libertà di movimento: esterno con licenza di attaccare qualunque zona del campo. E Khvicha ha ricevuto il messaggio dandosi da fare senza sosta per tutta la gara. E allora non solo finte e controfinte, ma anche ripiegamenti difensivi (uno preziosissimo nel primo tempo), assist per i compagni e gite di piacere al centro del campo per sentirsi sempre nel vivo del gioco. Mazzarri ha riacceso la sacra fiamma del georgiano che lo scorso anno è stato uno dei protagonisti assoluti della cavalcata tricolore. Gli è bastato poco, semplicemente spiegandogli che dal suo Napoli vuole occasioni da gol a raffica, una dopo l’altra. E così è stato. E, seppure sia finito spesso preda dei centraloni dell’Atalanta, con i suoi movimenti Raspadori ha dato modo ai compagni di guadagnare posizioni preziose nell’area avversaria. 

Ovviamente al tridente delle meraviglie è mancato per un’ora la sua punta di diamante. Perché con o senza Osimhen la musica è tutt’altra. L’ingresso in campo del nigeriano ha di fatto ridisegnato il piano tattico della partita. Lo sa bene anche Mazzarri che con Victor ha subito provato a instaurare un feeling vincente. Massima libertà al nigeriano che come sempre rappresenta l’uomo capace di invertire l’andamento di ogni sfida. Contro l’Atalanta gli è bastato un allungo per innescare Elmas in occasione del raddoppio decisivo, ma contro il Real Madrid potrebbe non bastare. Aspetta una maglia da titolare che manca da metà ottobre e sogna una notte da incorniciare in uno stadio storico. Mazzarri, intanto, se lo coccola: lo ha paragonato a Cavani, lo ha consacrato come uno dei bomber più forti del mondo e ora aspetta solo l’occasione giusta per poterlo abbracciare dopo un gol.

Un po’ come ha fatto con Kvara al termine della gara di Bergamo, quando tutti hanno potuto notare l’affetto del bacio tra il georgiano e il nuovo allenatore del Napoli. Chiunque sia passato dalle botteghe di Mazzarri non fa altro che ricordarne la massima attenzione al gioco offensivo.

Lo avranno capito anche a Napoli i suoi nuovi pretoriani. Perché chi è nato per segnare non può non apprezzare il lavoro di un allenatore che esalta le qualità offensive delle sue squadre. All’appello manca ancora Lindstrom, che con Garcia ha fatto la parte dell’extraterrestre, ma Mazzarri ha le idee chiare e intende inserire anche il danese nelle rotazioni offensive del suo Napoli. Senza dimenticare gli inserimenti di Zielinski ed Elmas, centrocampisti perfetti per aggiungere peso offensivo alla manovra azzurra. Oggi, intanto, scatta la missione Real. Allenamento a Castel Volturno e nel primo pomeriggio partenza per Madrid. Sullo stesso volo della squadra il presidente De Laurentiis, reduce da un piccolo intervento al menisco.

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