Napoli-Real Madrid 2-3: l'urlo Champions scaccia le paure del Maradona

L'ultimo sopralluogo dopo le scosse: niente crepe o di cedimenti

L'urlo Champions scaccia le paure del Maradona
L'urlo Champions scaccia le paure del Maradona
di Angelo Rossi
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:40
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Chiamatela psicosi, tensione, allarmismo: nessuna esagerazione. Il problema c'è, si chiama bradisismo e riguarda anche Fuorigrotta, quartiere al limite della zona rossa dei Campi flegrei, al cui centro sorge da sessant'anni lo stadio del Napoli. Si parla di questo tra i 55mila che affollano i varchi d'accesso, impossibile far finta di niente, così come è impossibile non notare la gran parte dei tifosi che scruta l'impianto con il naso all'insù. Vip compresi, certo, e ce n'erano tanti ieri sera, anche Toni Servillo, icona del cinema e del teatro napoletano, e tutti a chiedersi più o meno in silenzio: ma siamo al sicuro? Sì, il Maradona è sicuro, lo ha certificato il sopralluogo di ieri mattina durato un paio d'ore, e alla fine non poteva esserci responso migliore. 

La forte scossa di terremoto registrata lunedì sera ai Campi flegrei ha fatto scattare le verifiche di rito per valutare staticità ed eventuali danni ma alla fine il Maradona ha superato l'ennesimo collaudo a pieni voti. «Niente mi aspettavo e niente ho trovato a livello di crepe o di cedimenti - ha detto Edoardo Cosenza, assessore alle infrastrutture, mobilità e Protezione civile del Comune - lo stadio sta bene, in grado di ospitare questa ed altre partite».

 

Tutti hanno recitato la parte alla perfezione.

Gli ultras delle curve che hanno fatto «un appello ai ragazzi che popolano lo stadio per gestire l'eventuale panico dettato da falsi allarmi. Le uniche vibrazioni dovranno essere quelle nate dai gol della nostra squadra del cuore. Sappiamo che il Maradona è un luogo sicuro, ha subìto in passato parecchie vibrazioni nel tempo misurati con orgoglio ed erano quasi sempre di natura gioiosa. I danni vengono provocati soltanto dal panico, specie in presenza di bambini e invitiamo i tifosi a lasciare le scale libere come suggeriscono i protocolli di sicurezza». Detto, fatto. Stadio quasi pieno per metà già due ore prima della partita, nessuna criticità nell'accedere dai tornelli. Dentro qualche corto circuito è avvenuto, ad esempio al di là delle tante raccomandazioni fatte le molte scale di accesso alle gradinate non erano per niente libere, in entrambe le curve. Ordinate invece le postazioni nei distinti e nelle tribune, e naso all'ingiù quando le due squadre hanno fatto l'ingresso in campo. Occhi sui galacticos e naturalmente sugli azzurri, il riscaldamento pre-gara è sempre uno spettacolo che pochi si perdono e quando poi si inizia a fare sul serio, l'unica psicosi è quella del campo. La prevedibile scossa lanciata dai 55mila al momento dell'inno Champions è l'ultimo test attendibile, poi finalmente la partita e le vibrazioni che partono dal campo. 

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