Questione di priorità. E quando queste fanno rima con vittorie, ancora meglio. Lo sa bene Aurelio De Laurentiis che per l'ennesima estate dice «no» alle ricche tournée in giro per il Mondo e porta il suo Napoli al fresco delle Dolomiti del Trentino e sull'Appennino abruzzese. Insomma, tutto invariato rispetto alla solita routine, quella stessa che nell'estate 2022 è stata buona per gettare le basi in vista della stagione conclusa con lo scudetto. «Ho ricevuto l'invito del Barcellona per partecipare al Trofeo Gamper e ho detto di no», Aurelio De Laurentiis lo ha detto senza troppi giri di parole nei giorni scorsi, perché seppur sia il primo a sapere che le partite in giro per il mondo portano soldi, sa altrettanto bene che il momento della preparazione estiva è il primo passo verso il successo.
La pensa come il patron del Napoli anche Stefano Fiorini che è stato l'ultimo presidente dell'associazione preparatori atletici, prima che questa venisse inglobata associazione italiana allenatori.
Stefano Fiorini non ha dubbi sulla scelta giusta per partire con la gamba giusta. «Stare dalle nostre parti è la soluzione ideale. Riesci a tenere ritmi corretti di riposo, il clima è ideale e gli allenamenti sono sempre intervallati dalle giuste dosi di riposo», senza dimenticare la problematica legata ai viaggi, che in certi casi sono lunghi e molto impegnativi. «Il viaggio sposta: come lo stile di vita e i ritmi. La ripresa non è solo la corsa e l'esercizio. Riprendere vuol dire ritrovare un equilibrio di vita che nel periodo delle vacanze modifichi rispetto alla normalità. Il calciatore ha un equilibrio difficile, la linea è sottile: spostarlo nel male è facile, reimportarlo nel bene è complicatissimo». Lo sa bene Stefano Fiorini che ai tempi della Primavera della Fiorentina ha vissuto l'esperienza di una tournée estiva in Messico. «La squadra andò in Messico e nonostante fossero partiti dopo 15 giorni di attività in Italia, al rientro quelli che erano rimasti a casa stavano meglio e demmo più spazio a loro».
E poi c'è l'effetto legato al calciomercato, perché oggi le rose a disposizione degli allenatori possono variare molto nell'arco dell'estate e della preparazione. «Non tutti i calciatori iniziano il ritiro lo stesso giorno. Tantissimi arrivano frazionati tra appendice di ferie per gli impegni con le nazionali e gli spostamenti dovuti al mercato. Allora se sei in zona e il luogo è facilmente raggiungibile, il calciatore lo gestisce meglio, altrimenti devi creare un doppio staff: uno a casa e l'altro in giro con la squadra».