Napoli-Torino 1-1, la rabbia e l'orgoglio: «Lotteremo ancora per la Champions»

Non basta Kvaratskhelia al quarto gol in una settimana

La delusione di Victor Osimhen e Jack Raspadori
La delusione di Victor Osimhen e Jack Raspadori
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Sabato 9 Marzo 2024, 09:00 - Ultimo agg. 16:36
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Ha fatto il suo dovere fino alla fine. Fino all'ultimo secondo. Ha sbloccato la partita con un gol fulminante, ha asfaltato i suoi dirimpettai che gli hanno preso la targa, mentre lui avrebbe pagato volentieri anche una multa per eccesso di velocità. Khvicha Kvaratskhelia è stato l'autentico mattatore della sfida di ieri al Maradona contro il Torino nell'anticipo della 28esima di A. La sua rete sembrava avere indirizzato l'incontro. Una splendida sgroppata sulla fascia partendo dalla sua metà campo, un supporto felice di Mario Rui a cui ha chiesto il dai e vai, ed il piattone vincente che ha fatto esplodere l'impianto di Fuorigrotta. Kvara ha messo a segno il decimo sigillo della stagione (a due sole reti dal suo record dell'anno scorso in A) e sta dimostrando di essere in uno splendido momento di forma. Per lui ieri è arrivata la quarta rete consecutiva nelle ultime tre gare di campionato. Prima la doppietta a Reggio Emilia contro il Sassuolo, poi il gol alla Juventus con una voleè spettacolare che aveva sbloccato il risultato con la Vecchia signora al Maradona e ieri quella pennellata nella notte dedicata all'altra metà del cielo. Peccato che non sia bastato. È anche vero che probabilmente il georgiano si è imbattuto anche con un portiere - Milinkovic Savic - che non a caso risulta essere tra i meno battuti del campionato e che ieri sera era in serata di grazia. 

Il duello a distanza tra i due è cominciato nel primo tempo, quando il serbo è riuscito a neutralizzare una bordata da due passi del georgiano, rimanendo in piedi fino allo scoccare della conclusione e strozzandogli in gola l'urlo del gol.

Poi si è ripetuto anche su quel colpo di testa in tuffo indirizzato da Kvara nell'angolino basso e che invece ha trovato ancora una volta i guantoni dell'estremo difensore serbo. Nella ripresa, il numero 77 ha spinto il piede sull'acceleratore e con il piatto destro l'ha sbloccata. Non solo. Nel finale un suo cross verso il centro si è trasformato in una conclusione che ha spaventato il Toro salvato soltanto dalla traversa. 

Mastica amaro, Mario Rui. Il portoghese autore dell'assist per Kvara però non depone le armi in ottica Champions. «Dopo il vantaggio ci siamo fatti acciuffare dopo cinque minuti: siamo arrabbiati. Sapevamo che sarebbe stata una gara difficile, volevamo dare continuità, ci abbiamo provato fino alla fine ma non siamo riusciti a vincere. Peccato perché potevamo guadagnare terreno rispetto alle concorrenti considerando gli scontri diretti. Speriamo che gli altri facciano dei passi falsi». Inevitabilmente il discorso cade sulla sfida di martedì prossimo a Barcellona contro i blaugrana di Xavi che vale il pass per i quarti di finale della coppa dalle grandi orecchie. «Ci siamo ritrovati, stiamo macinando gioco e creiamo più occasioni - tuona Mario Rui - Questa rabbia proveremo a sfruttarla in maniera positiva nel match di martedì contro il Barça». Prima di congedarsi il cursore di fascia analizza la metamorfosi che si è comunque vista con la nuova guida tecnica targata Calzona. «Stiamo crescendo a livello mentale - conclude - Quello era stato il nostro limite. La testa non andava e non trovavamo le nostre solite giocate. Ora siamo più liberi e lo stiamo dimostrando». 

 

Sulla stessa linea anche Junior Traorè. Il centrocampista ivoriano ha analizzato il match di ieri sera, guardando già avanti. «C'è dispiacere per il pareggio - ha detto l'ex Sassuolo - anche perché abbiamo fatto una buona gara, giocando il nostro calcio. Probabilmente ci è mancato o ci manca ancora qualcosa, ma lavoreremo ancora meglio per tornare più forti. Adesso dobbiamo soltanto voltare pagina e guardare avanti». Dietro l'angolo c'è il big match in Spagna che vale la qualificazione ai quarti di Champions. «Fino al triplice fischio finale abbiamo pensato solo al Toro - ha detto - Da oggi penseremo al Barcellona. Giocare al Camp Nou o altrove cambia poco, ci faremo trovare pronti». Il centrocampista - reduce da un lungo periodo di stop - si congeda parlando proprio della sua condizione. «Sono arrivato che non stavo bene, ora sto migliorando ma non sono ancora al 100%. Sto lavorando per tornare quello che ero a Sassuolo». 

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