Nessuno dei due salirà in pellegrinaggio i quasi 600 interminabili gradini che portano al Santuário do Bom Jesus do Monte, il simbolo della città del Minho. Però, per come è iniziata la stagione, un pensiero pure dovrebbero farlo. Per certi versi, Kvara e Osimhen sono irriconoscibili. Nel senso che, rispetto a pochi mesi fa sono davvero come l'altra faccia della luna. Splendono di meno, incidono col contagocce. Sarà anche questione di cambiamento di pelle, ma i due sono ancora in una fase di stallo. I rinnovi che non ci sono, non c'entrano nulla e non sono certo un alibi. A Braga servono i loro squilli di tromba. La prima condizione necessaria per una serata di gloria è questa: il cuore, lo spirito. Dimenticare le pene di campionato, le crepe, compattarsi in una sola pallottola di fede e passione. E i primi a cui tocca il compito sono i gemelli azzurri, i due candidati al Pallone d'oro: Kvara e Osimhen. Hanno dovuto preparare il ritorno in Champions con i depositi di uno sfregio bruciante, ovvero il deludente pari con il Genoa. E con la rabbia di chi non è riuscito a combinare nulla di straordinario. Non è facile essere normali per quelli come Kvaratskhelia e Osimhen. Di nuovo insieme in Champions, all'inseguimento della coppa delle grandi orecchie che lo scorso anno, dopo il sorteggio, hanno a lungo accarezzato. Follia dei giovani. Che sfidano gli anziani: perché là al centro della difesa del Braga ci sarà un vecchietto che a dicembre fa 40 anni, Fonte.
Osi ha segnato tre gol in questo avvio di campionato mentre Kvara non va a segno da sei mesi esatti, 184 giorni.
Ma qui a Braga è il posto giusto, con la musichetta che regala emozioni come altri suoni al mondo. La prima missione dei due questa sera è di ritrovare subito le certezze perse con il Genoa ma già scricchiolanti in alcune partite precedenti. Anche per questo, Garcia, evita turnover. Vuole in campo il Napoli di Osi e Kvara perché torni subito quello di sempre, come il motociclista che rimonta in sella dopo una caduta traumatica. Con più fame però. La gara di Braga aiuta: inietta orgoglio nelle motivazioni stanche. Problemi di motivazioni i portoghesi non ne hanno. Ci campano sulle motivazioni e sull'euforia atletica. E questo lo sanno tutte e due le stelle azzurre. Stasera va messo da parte ogni cosa da parte dei due che sanno che per pareggiare la loro voglia di correre e lottare bisognerà fare proprio come i lusitani. Poi si potrà spendere la superiore qualità tecnica. Quella delle due stelle azzurre.