Un robot per raccogliere i pomodori: la creazione di un ingegnere romano a Losanna su indicazione dell'intelligenza artificiale

Francesco Stella: l'intelligenza artificiale ha risposto a problemi di natura cognitiva

Francesco Stella e il Robot progettato a Losanna applicato nella raccolta dei pomodori su indicazione di ChatGPT (foto Médiacom/Adrien Buttier)
Francesco Stella e il Robot progettato a Losanna applicato nella raccolta dei pomodori su indicazione di ChatGPT (foto Médiacom/Adrien Buttier)
di Paolo Travisi
Mercoledì 21 Giugno 2023, 14:52 - Ultimo agg. 22 Giugno, 07:37
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Quali sono i problemi che affliggono l’umanità? Domanda impegnativa per qualsiasi persona. Difficile sintetizzare in una risposta schematica come risolvere quelle situazioni critiche che non solo rendono dura la vita di milioni di esseri umani sulla Terra, ma che minano la resistenza stessa di molteplici ecosistemi.

Ardua, ma non per ChatGPT, l’intelligenza artificiale di proprietà di OpenAI che alla domanda di Francesco Stella, ingegnere robotico di 25 anni, dottorando all’EPFL di Losanna, ha risposto facilmente. «L’invecchiamento globale della popolazione, i cambiamenti climatici e l’approvvigionamento di cibo. Ci ha risposto in tempo reale, fornendo un ragionamento di tipo cognitivo», spiega Stella, che con la sua pubblicazione per il dottorato al politecnico svizzero è stato il primo ad aver costruito un robot funzionante utilizzando ChatGPT. Sì, perché è la prima volta che accade, certamente non sarà l’ultima, anzi, possiamo dire che il percorso è appena iniziato. Il giovane ingegnere, dopo una laurea a La Sapienza di Roma e la magistrale in Olanda, ha scelto la Svizzera per completare la sua formazione accademica.

Lì, ha avuto l’intuizione – sotto la supervisione di altri due ingegneri – di usare l’AI di ChatGPT per progettare un robot in tutte le sue fasi, ma non solo quelle meramente tecniche, ma chiedendo idee, suggerimenti, quindi sfruttando le qualità cognitive dell’intelligenza artificiale, come se fosse un assistente onnisciente in grado di risolvere qualsiasi quesito. Il risultato è stato la pubblicazione sulla rivista scientifica Nature Machine Intelligence, ma il dibattito internazionale è appena iniziato. «Inventare un robot è un processo multidisciplinare, che richiede anni di progettazione, per cui avere un sistema che per la prima volta ha consentito di mettere insieme diversi campi del sapere e conoscenze pratiche per lo sviluppo tecnico è stato un grande passo in avanti. Fino ad oggi l’AI è stata usata per risolvere problemi tecnici specifici, per esempio il motore più adatto o efficiente per un robot, mentre noi abbiamo chiesto risposte a problemi di natura cognitiva, per cui bisognava trovare idee e capire la decisione migliore», spiega Francesco Stella. Il robot progettato a Losanna è stato applicato nella raccolta dei pomodori, e a suggerirlo è stato ChatGPT. «Dopo la prima risposta sui problemi dell’umanità, ci siamo concentrati sulle difficoltà di portare cibo alla popolazione globale, così abbiamo chiesto che utilità avrebbe avuto un robot. E la risposta è stata: nel packaging, nella raccolta dei frutti, contro i parassiti nei campi. Poi le domande sono diventate sempre più specifiche e tecniche, come la forma del robot, la scelta del motore, fino alla mano robotica che avrebbe dovuto cogliere i pomodori dalla pianta». La scelta del robot-contadino, per così dire, è stata dettata da ChatGPT perché ritenuta l’attività agricola economicamente più vantaggiosa da automatizzare. «Essendo un ingegnere robotico, io non ho conoscenze in quel settore, e l’AI mi ha permesso di affidarmi alle sue competenze, accorciando molto i tempi in questa fase di ideazione, che contempla temi multidisciplinari lontani dalla mia formazione», sottolinea Stella, che in un tempo record di 2 mesi è riuscito ad assemblare tutte le parte del robot. «Da ingegnere ho lasciato che fosse lui ad inventare ed a lavorare come ricercatore, mentre io ho filtrato le sue informazioni ed assemblato il robot, pronto a lavorare nei campi».

GRIPPER

Di fatto il robot raccoglitore è costituito da una base motorizzata, un braccio meccanico, tutte parti che sono state acquistate in commercio, mentre la vera innovazione è stata lo sviluppo del gripper, della mano fatta di materiale morbido per non schiacciare o rompere i pomodori sulla pianta. E questa è stata la parte sorprendente. «ChatGPT si è resa conto della realtà fisica in cui opera il robot», cioè degli eventuali danni che avrebbe potuto fare una mano metallica su un frutto così fragile come un pomodoro. Il prototipo del robot-contadino è stato testato e funziona, ma la sua costruzione ha avuto uno scopo puramente dimostrativo, essendo stato assemblato da una sola persona in appena due mesi. «Non possiamo considerarlo un sistema robotico industriale al 100%, per il quale servirebbero più tempo e un maggior impegno economico, ma la linea di design, il codice, e l’ideazione del gripper che ChatGPT ha suggerito sono giusti», precisa l’ingegnere romano.

Ma se il lavoro di ricerca, quindi la parte innovativa del progetto, viene svolta da una mente artificiale ed eseguita dall’uomo, a cui comunque resta la decisione di esecuzione e la funzione di controllo, resta un dilemma da sciogliere: chi è l’autore del progetto, l’AI o l’essere umano? «Anche se non tutti i problemi sull’autorship sono stati risolti, l’inventore, quindi l’autore resta l’uomo, perché l’AI non può avere responsabilità di quello che ha scritto”, conclude Stella. Ma fino a quando?

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