Pnrr e digitalizzazione: perché può diventare un'opportunità per i giovani

Il rischio è la scorretta gestione dei fondi, specialmente a livello regionale

Pnrr e digitalizzazione: perché può diventare un'opportunità per i giovani
di Roberta Avallone
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 08:07 - Ultimo agg. 10:19
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«Quello dell’Italia è un piano senza precedenti: nei prossimi anni verranno investiti 191,5 miliardi per aiutare a ricostruire l’economia, renderla più verde, digitale e pronta al futuro», le parole pronunciate della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen all'approvazione del Piano nazionale di resistenza e resilienza rendono perfettamente l'idea di quanto gli aiuti del progetto targato Next Generation EU siano fondamentali per la ripresa economica dei paesi membri dell'Unione. Alla missione della digitalizzazione in particolare, il Belpaese destina oltre il 20%, per un totale di 40,29 miliardi di euro, a cui si aggiungono 8,74 miliardi dal Piano complementare, fondi che serviranno a implementare e a innovare la Pubblica Amministrazione in chiave digital. Le macrocategorie d'investimento sono sette e spaziano dalla creazione di infrastrutture digitali e di migrazioni in cloud, fino alla digitalizzazione delle PA centrali. Il rischio è la scorretta gestione dei fondi, specialmente a livello regionale.

«Per quanto riguarda la situazione della Campania - afferma Pasquale Incarnato, digital strategist e ceo di Modus Digitale - bisogna innanzitutto chiedersi se la PA è pronta per l'attuazione di questi fondi. La risposta è che non lo è. Il Dipartimento per la trasformazione digitale ha previsto una task force di 1000 esperti. In Campania gli esperti scelti sono 93 e quelli che si occuperanno di digitale sono 10 e quasi tutti ingegneri informatici. Un po' pochi se consideriamo che il Piano prevede il 21% per la digitalizzazione, mentre in Campania si investe meno del 10%. Il problema campano è che manca un'idea progettuale: ci sono i controllori ma non chi formalizza le idee».

Per questo motivo le opportunità offerte dal Pnrr potrebbero diventare un trampolino di lancio per i giovani laureati in Italia e nel Mezzogiorno: «Usciti dalle università i giovani spesso non trovano lavoro. In Campania bisognerebbe sviluppare dei Poli, che facciano da ponte tra università e azienda, e che siano dei laboratori dove i giovani possono applicare il loro know-how teorico a livello pratico.

In questo modo i giovani diventano competitivi sul mercato e possono giovare al processo di digitalizzazione della PA contribuendo alla task force già designata», aggiunge Pasquale.

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«Se non riusciamo a sfruttare al meglio questo fondi avremo buttato un'opportunità che non ricapiterà mai più. Ne va dello sviluppo e il rilancio non solo della Campania ma del Mezzogiorno intero», conclude.

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