Perugia, accoltellato a 14 anni per una ragazzina. Risse e baby gang, torna la paura

Perugia, accoltellato a 14 anni per una ragazzina. Risse e baby gang, torna la paura
di Michele Milletti
Sabato 13 Gennaio 2024, 09:26 - Ultimo agg. 09:41
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PERUGIA - In ospedale. Con un buco in pancia dopo una coltellata, per fortuna non grave. A quattordici anni. Per una ragazzina. Di giovedì sera, quasi all’ora di cena, in mezzo alla strada tra chi sta tornando a casa dal lavoro e chi invece ha deciso di passare la serata fuori.
Istantanee dell’ultima follia tra giovanissimi. Che non saranno baby gang nel senso più stretto del termine, ovvero strutturati come una banda, ma che delle logiche di strada più violenta e degradata sembrano aver assunto quasi tutti i dettami.
LA RICOSTRUZIONE
L’ultima follia succede a Ellera, in mezzo alla strada. In via Gagarin, tra il parcheggio del centro commerciale e le altre attività che si affacciano sulla strada. Sono circa le otto di giovedì sera quando in molti notano un gruppetto di giovani picchiarsi e chiamano allarmati le forze dell’ordine, anche perché uno di loro non sembra stare molto bene.
All’arrivo delle pattuglie della squadra volante e degli investigatori della squadra mobile si scopre come quel ragazzino presenti delle ferite d’arma da taglio, causate da un piccolo coltello che a quanto sembra sarebbe stato ritrovato.
Mentre il quattordicenne viene immediatamente portato in pronto soccorso per tutte le cure del caso (le ferite sono risultate fortunatamente lievi e dopo i controlli è stato dimesso) i poliziotti iniziano subito le indagini.
Anzitutto viene ricostruito quanto accaduto, ed ecco emergere l’esistenza di due gruppetti di giovanissimi (circa una decina in totale) che si sarebbero affrontati di fatto non una ma tre volte. Con la violenta rissa scoppiata in mezzo alla strada che sarebbe stata l’atto finale di un qualcosa iniziato prima, in un parco in zona San Mariano. I due gruppetti sarebbero entrati in contatto per questioni legate a una coetanea, evidentemente una resa dei conti. In un successivo momento, le due baby gang si trovano di nuovo proprio all’interno del centro commerciale, dove la sala giochi e altre attrazioni fanno convergere da sempre e specialmente nel periodo invernale tanti gruppi di giovanissimi. All’interno del centro però la presenza della security è servita da deterrente, con in ragazzini che dopo pochi secondi si allontanano e si riversano all’esterno, dove avviene lo scontro finale. Al momento dell’arrivo della polizia alcuni di loro vengono identificati ma i filmati delle telecamere di sicurezza sono al vaglio per ricostruire tutto nel dettaglio e anche collocare esattamente i giovani sulla scena del crimine per stabilire i vari livelli di responsabilità.
«Dentro il centro c’è stata una breve scaramuccia, con la sorveglianza subito attiva - sottolinea Simone Mainiero, direttore del centro Gherlinda - poi sono andati fuori ma lì diventa una questione di ordine pubblico. Nel nostro centro abbiamo incrementato la videosorveglianza con 50 telecamere e nel fine settimana aumentiamo il numero degli operatori. Dentro il Gherlinda il livello di controllo e sicurezza è massimo. Siamo contenti di essere centro di aggregazione anche per i ragazzi, ma oggi purtroppo il livello di violenza si è alzato e serve una collaborazione ancora migliore con le forze dell’ordine».
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