Acqua «gratis» alla Puglia, Cassano Irpino ricorre al Tar per riscrivere l'accordo

Il paese escluso dai ristori

E' ancora guerra dell'acqua tra Irpinia e Puglia
E' ancora guerra dell'acqua tra Irpinia e Puglia
di Paola De Stasio
Giovedì 29 Giugno 2023, 09:24
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 Lo aveva preannunciato e lo ha fatto. Per far riparare al torto subito ingiustamente dal suo paese, Salvatore Vecchia, sindaco di Cassano Irpino e coordinatore provinciale della Lega, ha presentato ricorso al Tar di Napoli impugnando sia l'Accordo di Programma siglato tra la regione Puglia e la regione Campania (che prevede il ristoro ai paesi che trasferiscono acqua alla Puglia) sia la delibera regionale della Campania (che affida provvisoriamente il servizio idrico all'Alto calore). Un ricorso giudiziario, quello presentato al tribunale amministrativo di Napoli, che potrebbe avere gravi ripercussioni sull'Alto calore o quanto meno allungare i tempi per la pianificazione finanziaria e la ristrutturazione aziendale prevista dal concordato. Tra l'altro gli addetti ai lavori fanno rilevare che Alto calore ha ottenuto il salvataggio proprio in virtù di queste somme che deve riscuotere dall'Accordo di Programma sul ristoro, altrimenti non ci sarebbero state delle basi solide per far in modo che il Tribunale accettasse il Concordato. Ma c'è un antefatto: Cassano Irpino, comune, come noto, ricco di sorgenti, trasferisce mediamente 1500 litri di acqua al secondo all'Acquedotto Pugliese, e stranamente nel decreto regionale non è indicato tra i comuni che hanno diritto al ristoro, dove figurano, invece, Caposele, Conza della Campania e l'ente idrico, Alto Calore.

«Una dimenticanza ingiustificabile», secondo il primo cittadino di Cassano Irpino. L'Accordo di Programma sui ristori tra Puglia e Campania rappresenta un'intesa raggiunta per la prima volta dopo un secolo che il territorio irpino invia risorse idriche alla terra del Tavoliere. Un accordo che prevede l'erogazione di una somma di circa 100 milioni di euro in 8 anni, a fare la parte del leone sui questi fondi sarà proprio l'Alto Calore a cui andranno circa 50milioni di euro, il resto sarà diviso tra Caposele e Conza, a secco, invece, Cassano. E proprio dalle sorgenti di Cassano vengono prelevati a seconda della stagione da un minimo di 2500 litri di acqua al secondo ad un massimo di 4500, di cui 1000 vanno all'Alto Calore e tutto il resto ad Acquedotto Pugliese. Insomma da Cassano mai meno di 1500 litri al secondo sono diretti in Puglia. Sulla base di questi dati certificati è davvero paradossale che il comune non sia stato inserito nel decreto regionale tra gli aventi diritto all'erogazione dei fondi per il trasferimento delle risorse idriche alla Puglia.

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Proprio in questi giorni i sindaci di Caposele e di Conza, rispettivamente Lorenzo Melillo e Raffaele Casarella, stanno ragionando con la regione sulle quote del ristoro. Caposele eroga all'Acquedotto Pugliese ben 4500 litri al secondo sui 7300 che sgorgano dalle sue sorgenti, Conza dall'invaso della diga ne trasferisce circa 1500 litri al secondo. Per i comuni delle sorgenti ottenere dei ristori è di vitale importanza per proteggere la risorsa idrica e salvaguardare il territorio che proprio per la ricchezza di acqua presenta grande fragilità sotto il profilo idrogeologico

 

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