Avellino, carabinieri in Comune: acquisite 50 delibere

Atti datati tra aprile e maggio 2023 non sarebbero mai stati resi noti

La polizia giudiziaria preleva materiali negli uffici comunali
La polizia giudiziaria preleva materiali negli uffici comunali
di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 13 Marzo 2024, 10:35 - Ultimo agg. 11:27
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Nuovo filone d'inchiesta sul Palazzo di Città. I militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Avellino, agli ordini del colonnello Amedeo Consales e la polizia giudiziaria in forza agli uffici di Procura, si sono recati nuovamente al comune di Avellino e nella stanza del segretario generale Vincenzo Lissa.

Nessuna perquisizione nel quarto accesso dei carabinieri effettuato ieri, che hanno solo provveduto ad acquisire una serie di atti. In particolare i carabinieri hanno acquisito circa 50 delibere di giunta emesse nel periodo tra aprile e maggio 2023 e che non sarebbero state mai pubblicate.

Dunque con l'acquisizione di ieri di fatto si apre un altro fascicolo per il primo cittadino Gianluca Festa correlato alla mancata pubblicazione delle delibere, in dispregio del principio di pubblicità degli atti amministrativi. Acquisizioni da parte degli inquirenti disposte dal pubblico ministero Vincenzo Toscano e che proseguiranno anche nella giornata odierna.

Non è escluso che possano arrivare nuovi provvedimenti di sequestro. Durante le operazioni di acquisizione sono state effettuate anche delle verifiche sulle delibere, già acquisite nel blitz precedente ed effettuato nella stanza del dirigente comunale alle finanze Gianluigi Marotta, e pubblicate in ritardo, in relazione agli eventi del Summer Festival. Sarebbero finite al centro dell'inchiesta anche le delibere in merito alla grande manifestazione presentata dal vicesindaco Laura Nargi e dal primo cittadino, Gianluca Festa in pompa magna, Eurochocolate.

Dunque gli inquirenti si sono focalizzati ancora una volta sulle delibere non pubblicate nell'albo pretorio comunale. Questione sulla quale anche la prefettura di Avellino era stata interessata dai consiglieri di minoranza dell'assise cittadina, tanto che gli uffici del Palazzo di Governo aveva inviato ben cinque note di sollecito a Piazza del Popolo affinché fossero pubblicate in tempi ragionevoli le delibere adottate.

Sul punto il segretario generale aveva risposto alle continue sollecitazioni dei consiglieri di minoranza che erano «tutti atti urgenti ed immediatamente eseguibili».

La questione era stata sollevata dai consiglieri di minoranza, in particolare da Nicola Giordano e la prefettura aveva invitato, nei mesi precedenti, l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianluca Festa ad essere più trasparente e a pubblicare in maniera più celere gli atti amministrativi benché non vi fosse una tempistica ben precisa da rispettare.

Anche il deputato del Movimento Cinque Stelle Michele Gubitosa ha presentato un'interrogazione indirizzata al Ministro degli Interni per una verifica sull'operato dell'amministrazione Festa: «Vorrei che gli avellinesi comprendessero la gravità di quello che sta accadendo da cinque anni. Il sistema delle delibere fantasma ha portato il capoluogo al collasso finanziario. Quello adottato è un metodo funzionale a sottrarre l'azione amministrativa ad ogni controllo preventivo, ad ogni verifica da parte delle opposizioni, della stampa libera e dei cittadini. Perché una delibera approvata è immediatamente esecutiva, dunque legittima determine di spesa, ma se non viene firmata dal sindaco non può essere resa pubblica. Da cinque anni a questa parte non è possibile sapere cosa accade al Comune di Avellino, quali decisioni assume l'organo esecutivo, e le determine conseguenti a quell'atto vengono pubblicate e fatte sparire nel nome di un diritto all'oblio che ad Avellino, evidentemente, si applica su tutto». 

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Una nuova tegola sull'amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianluca Festa che fa seguito alle inchieste già in corso sul Summer Festival, sul concorso dei vigili urbani e gli appalti pubblici indetti dal comune.

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