Avellino, vaccini Moderna a domicilio
con sei team ad anziani e cronici

Avellino, vaccini Moderna a domicilio con sei team ad anziani e cronici
Giovedì 8 Aprile 2021, 08:37 - Ultimo agg. 22:04
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Vaccini a domicilio in tutta l'Irpinia. Dopo il capoluogo e qualche comune dell'hinterland, da questa mattina i medici dell'Asl di Avellino copriranno il resto della provincia. Coordinati da Anna Marro, responsabile del servizio di Assistenza domiciliare integrata (Adi), con il supporto degli infermieri e delle ambulanze della cooperativa «Il Sorriso», i camici bianchi entreranno nelle case per effettuare la vaccinazione anticovid a persone, per lo più anziani ma anche malati cronici (la maggior parte sono oncologici) che già ricevono cure domiciliari. 

Circa 1.500 quelle censite dell'Asl, un centinaio hanno già fatto la prima iniezione dal primo aprile a oggi. A loro, in quanto soggetti fragili, è riservato il siero prodotto dall'azienda farmaceutica statunitense Moderna che offre maggiori garanzie in queste circostanze e inoltre si presta meglio di altri al trasporto (una volta scongelato può essere conservato fino a 6 ore prima di essere utilizzato).

Questa mattina, sono 6 i team mobili impegnati nella campagna vaccinale a domicilio composti da medici, infermieri e amministrativi.

A ogni team corrisponde dunque uno dei sei distretti sanitari dell'Asl. 

Ieri, secondo giorno di somministrazione anche nelle due postazioni della caserma Berardi di viale Italia. Nel campus dell'Esercito sono presenti due tende da campo per effettuare le siringhe in modalità Drive Trough, ovvero senza che le persone lascino l'auto. Infatti, almeno in questa fase, sono convocati, al ritmo di 100 al giorno (ieri se ne sono presentati 96), i cittadini ultraottantenni che si sono registrati sulla piattaforma telematica della Regione come «non deambulanti».  

Nella linea vaccinale costituita sotto l'egida del Ministero della Difesa sono impiegati due medici e due infermieri sia militari che dell'Asl. Per le operazioni logistiche di accoglienza e controllo sono, invece, al lavoro una ventina di uomini. Il presidio è attivo dalle 8 alle 14 dal lunedì al sabato.

Intanto, continua la campagna nei 22 centri vaccinali presenti in 21 comuni della provincia (Ariano ha due sedi). La platea dalla settimana scorsa s'è pure ampliata e in diverse sedi sono cominciate le convocazioni dei cittadini che rientrano nella fascia di età dai 70 ai 79 anni. 

A questa categoria è riservato il composto anglo-svedese AstraZeneca di nuovo sotto la lente dell'Agenzia europea del farmaco (Ema). Il comitato per la sicurezza dell'Agenzia ha, però, concluso che i «coaguli di sangue insoliti con piastrine basse» dovrebbero essere elencati come effetti collaterali molto rari del vaccino di AstraZeneca e parla di «forte legame» con il vaccino. La frequenza è difficile da valutare, dice l'Ema, ma menziona la cifra di circa «un caso su 100mila o più». Sulla base di questo, le autorità nazionali potranno «decidere come vorrebbero vaccinare e con quale tipo di vaccino».

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In Irpinia, martedì record di somministrazioni, quando è stata sforata per la prima volta quota 3mila (3024 per la precisione) anche grazie al fatto che alcuni centri lavorano no stop 12 ore al giorno. Ieri, 2mila 627 dosi: 136 presso il centro vaccinale di Mirabella Eclano, 148 a Monteforte Irpino, 88 a Sant'Angelo dei Lombardi, 61 a Montemarano, 250 ad Avellino, 130 a Montoro, 128 a Solofra, 261 ad Ariano Irpino (2 sedi), 88 a Vallata, 139 ad Atripalda, 71 a Moschiano, 44 a Cervinara, 139 a Montefalcione, 126 a Grottaminarda, 71 a Mercogliano, 136 ad Altavilla Irpina, 61 a Flumeri, 88 a Mugnano del Cardinale, 130 a Montella, 70 a Bisaccia, 97 a Lioni, 58 presso le residenze sanitarie, 11 a domicilio e 96 presso il Drive Through.

Qualche problema, segnalato dagli utenti, ad Atripalda. «Gestione ultrasettantenni disastrosa», scrive un cittadino sul suo profilo social, corredando il post con una foto che immortala persone in fila all'esterno della struttura di via Rapolla.

«Fino a 2 ore di attesa. Al freddo e gelo». Nelle prossime ore, dovrebbe essere sciolto il nodo relativo allo screening di massa che, sempre a cura dell'Esercito, adesso si svolge a Campo Genova. L'area, come noto, dovrà essere liberata per fare spazio al mercato bisettimanale (da maggio). Dunque, presto la tenda dove si fanno i tamponi sarà smontata e portata alla Berardi, mentre i test per verificare la positività o meno al nuovo coronavirus saranno fatti nella palestra della scuola media del rione San Tommaso e anche a Pianodardine in un'area messa a disposizione del consorzio Asi. 

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