Doppia data irpina per Clementino. Il suo live arriva oggi a Piazza Mercato a Solofra. Il prossimo 17 agosto sarà anche a Lioni. Il rapper della porta accanto, con “Avellino” scritto sulla carta d’identità, forse il più nazionalpopolare tra i suoi colleghi, porta in giro un live eterogeneo: il segno di un progressivo ampliamento dei suoi orizzonti artistici e della voglia di fare cos cos cos nuove, per dirla con un titolo di un suo cavallo di battaglia. Ma cosa propone in questo giro di concerti? «È uno spettacolo che va oltre i canoni di un tipico live rap», dice l’artista. «Si parte con pezzi boom bap, per passare al mio rap più cantautorale con ’O vient e Quando sono lontano. Poi una parentesi reggae con Oracolo del sud. Si arriva ad un omaggio a pezzi emblematici degli anni ’70, ’80 e ’90. Rappiamo tutto, da Another brick in the wall dei Pink Floyd a The Passenger di Iggy Pop, da Micheal Jackson ai Queen per poi chiudere con un tributo a Pino Daniele: Yes, I know my way. Ho voluto dedicare uno spazio alla figura di Federico Salvatore con Se io fossi San Gennaro». In sintesi un live ben assortito in cui ci saranno anche i brani simbolo Cos cos cos, La cosa più bella che ho: «Venite, vi aspetto! Nelle piazze ci possiamo divertire tutti, giovani e meno».
La sua simpatia è venuta fuori in Made in Sud ed in The voice senior, dove il rapper ha veicolato questa sua nuova immagine: «Cerco sempre di essere vero.
Adesso Clementino spera in un programma tutto suo che strizzi l’occhio agli anni ’80 o ’90: «Magari un remake di Beato tra le donne o Furore. Ma non sarebbe un addio alla musica». In pentola, in tanto, c’è qualcosa che bolle: «Spero di uscire con un nuovo album. Scrivo tanto, ci sto lavorando. Sarà un album poetico. Dopo le spigolosità di Black Pulcinella, adesso vorrei parlare di Napoli in modo differente e di amore».
C’è un inedito con Pino Daniele di cui si parla da un po’: «Da che parte stai uscì postumo nel 2016. Lo registrammo insieme per il mio album. C’è poi un brano che si sarebbe dovuto chiamare Attraverso le parole. E’ una registrazione che non è nelle mie disponibilità. Spero che possa vedere la luce». Clementino fa rima con Avellino. Questo legame va oltre la carta d’identità: «È lo strano caso di Iena white, parafrasando un mio vecchio brano. Sono un campano doc. Mia madre è di Benevento. Io nasco ad Avellino alla clinica Malzoni e sono cresciuto nella provincia di Napoli. Ricordatevi che il lupo che scende dalla montagna di Avellino e che arriva al mare diventa la iena». Non poteva mancare un freestyle per l’Irpinia: «Il mio nome è Clementino pronto p’a rivoluzione / Nasc Avellino rint ’a clinica Malzone / Microphone check stile è nu cannone / Clementino spac e trase rint a tutta sta nazione».