Avellino, Fase 2: il sindaco accelera
ripartono i cantieri, riapre il parco

Avellino, Fase 2: il sindaco accelera ripartono i cantieri, riapre il parco
di Flavio Coppola
Lunedì 11 Maggio 2020, 08:31
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La ripresa dei cantieri e la riapertura di nuove strutture pubbliche. Ma anche i provvedimenti per la ripartenza delle attività produttive, a cominciare dal mercato bisettimanale. Sul versante interno, per finire, la chiusura del cerchio sul bilancio di previsione 2020-2022. La fase due del Comune di Avellino entra decisamente nel vivo. «Questa settimana spiega il sindaco, Gianluca Festa ripartono i lavori a Piazza Castello, ma pubblicheremo anche le gare per la bonifica del Rio San Francesco e dell'ex Isochimica». Questa mattina, poi, con gli assessori all'Ambiente, al Patrimonio e ai Lavori pubblici, Festa sarà al parco «Santo Spirito», per accelerare sulla messa in sicurezza della sponda del fiume «Fenestrelle» franata a seguito delle precipitazioni dello scorso novembre. Per l'agorà dell'antico maniero, si tratta di riprendere la realizzazione della bretella di congiungimento tra via Circumvallazione e Corso Umberto, già affidata all'impresa «Giotto». Quanto al Rio San Francesco, il fiume tombato di Avellino, «l'appalto ricorda il sindaco - prevede lavori per circa 3 milioni, di cui 900.000 euro in danno a quanti, negli anni, hanno sversato abusivamente al suo interno acque nere».

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In tema di bonifica, c'è pure il secondo lotto del grande capitolo sulla fabbrica dei veleni di Borgo Ferrovia. Infine, i lavori al parco «Manganelli», che valgono 180.000 euro, sono stati affidati ma devono ancora cominciare. Sul posto, l'esecutivo valuterà la possibilità di una riapertura immediata, ma parziale, del polmone verde. A proposito di riaperture, domani toccherà al Campo Coni, solo per passeggiare, e con un massimo di 70 persone per volta. Intanto, da oggi è possibile riaprire i mercati alimentari. Sul punto, l'assessore al ramo, Laura Nargi, si è già detta favorevole a riaprire quelli rionali. Festa si spinge oltre, dicendosi pronto a fare altrettanto con la parte alimentare dello storico mercato bisettimanale. E' fermo da gennaio per il noto braccio di ferro, anche legale, con gli esercenti. Il 20 c'è l'ennesima puntata al Tar. Per il sindaco, gli alimentaristi possono tornare al lavoro «a Campo Genova»: «In questa settimana riferisce Nargi si incontrerà con le associazioni. Nell'altra, potranno riaprire sia i piccoli che il mercato maggiore. Ovviamente per la parte consentita dalla legge». Per la fase due delle attività produttive, Festa vuole «calendarizzare subito un Consiglio comunale», per approvare il piano commercio contenuto nella delibera del suo vicesindaco: estensione gratuita sul suolo, pedonalizzazione del centro storico, allungamento degli orari dei negozi. Ma si dice pronto ad allargare il ragionamento alle altre categorie produttive. «A partire dalla messa in sicurezza del patrimonio privato, per aiutare l'edilizia. dice Abbiamo delle linee di intervento, condivise con gli uffici. Ma aspettiamo di comprendere quali benefici concederà il Governo. E' evidente che il decreto «Rilancio» è atteso oggettivamente da tempo». Proprio su questo, le opposizioni hanno chiesto un'apposita seduta del Consiglio comunale. «Non basta solo il pacchetto per bar e ristoranti. osserva il capogruppo di «MaiPiù», Luca Cipriano L'amministrazione può prevedere incentivi sull'edilizia, per esempio riducendo gli oneri di urbanizzazione per le ristrutturazioni, ed allargare il raggio alle altre categorie merceologiche: artigiani, fiorai, negozi di frutta». E poi il campo della cultura: «Se saltano gli eventi estivi ricorda Cipriano - il settore è in ginocchio. C'è, dunque, una filiera che bisogna gestire. Vogliamo un confronto in Consiglio comunale per approvare una delibera di indirizzo, che poi venga corredata da tutti i provvedimenti attuativi del caso». Il leader dell'opposizione non tralascia la vicenda mercato. «E' il momento di riaprire la vertenza, completamente finita nel dimenticatoio da 5 mesi. Al di là del contenzioso legale spiega - se organizzato bene, anche al 50 per cento, un mercato all'aperto è meno pericoloso delle altre tipologia di vendita».
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