Covid ad Avellino, richiami in ritardo
per i vaccini: monta la protesta

Covid ad Avellino, richiami in ritardo per i vaccini: monta la protesta
di Antonello Plati
Giovedì 3 Giugno 2021, 08:24 - Ultimo agg. 21:22
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Incognita richiami. Raffica di segnalazioni, solo negli ultimi giorni, all'Asl di Avellino inoltrate tramite e-mail, call center (dopo estenuanti attese al telefono), ma anche di persona presso gli uffici di via Degli Imbimbo.

A chiedere spiegazioni su modi e tempi, i cittadini che non sono stati convocati secondo i tempi previsti (a questo punto presunti) per effettuare la seconda dose dei vaccini Pfizer-BionTech e Moderna. La maggior parte ha fatto la prima iniezione tra l'inizio e la metà dei maggio, quando sono stati rivisti, più volte, i termini per il richiamo dei due sieri a mRna. Circostanza che ha creato confusione sia tra la popolazione destinataria della campagna vaccinale anticovid sia nei vari livelli organizzativi (regionale e provinciale).

Ricapitolando: il 6 maggio scorso, l'Unità di crisi regionale annuncia la proroga a 42 giorni per coloro che avrebbero fatto il vaccino dall'8 maggio in poi.

Quindi, dopo il parere negativo dei arrivato dagli Stati Uniti (dove hanno sede sia Pfizer sia Moderna), il 12 maggio il passo indietro che fissava un nuovo intervallo di tempo tra prima e seconda dose: a 30 giorni. Infine, con una circolare inviata dall'Unità crisi alle Asl campane, ma mai resa nota, il nuovo range: 35 giorni. Come confermano dall'Asl di Avellino: «Chi ha eseguito Pfizer o Moderna entro il 7 maggio è stato regolarmente richiamato a 21 (Pfizer) e 28 (Moderna) giorni. Mentre dall'8 maggio al 12 maggio il sistema informatico dei centri vaccinali ha iniziato a pianificare a 42 giorni. Tuttavia dal 13 maggio è intervenuta una disposizione della Regione Campania che ha imposto di pianificare il richiamo per Pfizer e Moderna a 35 giorni». Con effetto retroattivo. Dunque, l'Asl di Avellino «ha provveduto ad aggiornare a 35 giorni anche i richiami inizialmente previsti a 42 giorni». Infine, precisano sempre da via Degli Imbimbo, «per AstraZeneca rimane tutto invariato con la seconda dose dopo 8 settimane».

Tuttavia, spesso i conti non tornano. È il caso di una donna che lunedì mattina si è recata all'Asl per far presente che aveva ricevuto la prima dose il 2 maggio ma ancora non era stata convocata per il richiamo (che secondo i calcoli dell'Asl sarebbe dovuto avvenire il 23 maggio). Nelle prossime ore, alla luce delle numerose segnalazioni raccolte, la situazione dovrebbe essere definita una volta per tutte.

Intanto, buona la prima di giugno. Dopo un brusco rallentamento negli ultimi due giorni di maggio, l'Asl di Avellino si rimette in linea somministrando, nella giornata di martedì, 4mila 813 dosi di vaccino. Così suddivise: 128 a Monteforte Irpino, a Mirabella Eclano, 118 a Sant'Angelo dei Lombardi, 135 a Montemarano, 711 ad Avellino, 142 a Montoro, 119 a Solofra, 135 ad Ariano Irpino, 35 a Vallata, 217 ad Atripalda, 59 a Flumeri, 224 a Moschiano, 121 a Cervinara, 238 a Montefalcione, 197 a Grottaminarda, 213 a Mercogliano, 146 ad Altavilla Irpina, 265 a Mugnano del Cardinale, 115 a Montella, 125 a Bisaccia, 226 a Lioni, 204 presso drive through della caserma Berardi di Avellino, 130 a domicilio, 599 presso le attività produttive.

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Dunque, ottima performance nonostante abbiano lavorato 22 centri su 23 (sospesa per un giorno l'attività al Palazzetto dello sport di Ariano Irpino). Nel capoluogo s'è sfiorata quota mille con 915 iniezioni (711 nella tensostruttura del campo Coni, le altre in caserma).

Quella di lunedì, inoltre, è stata la prima giornata di somministrazione per i maturandi irpini nelle sedi di Ariano Irpino, Avellino, Bisaccia, Flumeri, Lioni, Montella, Montemarano e Sant'Angelo dei Lombardi. Ed è andata oltre le aspettative con il 97 per cento di presenze (624) rispetto alle convocazioni (640). Via alle vaccinazioni anticovid a tutte le fasce d'età: a partire oggi, infatti, le prenotazioni per le immunizzazioni sulla piattaforma regionale Soresa sono aperte anche per i cittadini dai 12 ai 39 anni, in pratica libere. E nel corso di questa settimana, al massimo entro l'inizio della prossima, dovrebbero essere inaugurati anche i mini-hub all'interno delle farmacie. La platea dei destinatari è quella dei cittadini dai 18 ai 60 anni. Nelle 106 farmacie della provincia di Avellino (su 160 totali) che hanno aderito all'iniziativa (17 solo nel capoluogo) sarà somministrato il vaccino monodose Johnson & Johnson che non ha bisogno della catena dell'ultra-freddo e si presta meglio degli altri alla conservazione tra i 2 e gli 8 gradi, quindi in frigoriferi normali.

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