Cervinara: il rumore dei mortaretti scatenò l'uomo che diede fuoco al vicino

Il 36enne in carcere con l'accusa di tentato omicidio

Il luogo dell'aggressione
Il luogo dell'aggressione
di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 09:31
3 Minuti di Lettura

L'esplosione ripetuta di piccoli petardi avrebbe innescato la reazione violenta e sconsiderata di Massimo Passariello, 36enne di Cervinara finito in carcere con l'accusa di tentato omicidio volontario. Questa la versione fornita dalla stessa vittima - 51enne di Cervinara, con qualche problema psichico - agli agenti di polizia intervenuti sabato mattina, intorno alle 8.15 in via Currielli a Cervinara. La vittima avrebbe raccontato che Massimo Passariello, infastidito dalle continue esplosioni dei botti - amplificate anche dal luogo nel quale venivano fatti esplodere nel cortile dello stabile di via Currielli - lo ha cosparso velocemente di alcol per poi dargli fuoco. Subito dopo si sarebbe allontanato per recarsi a lavoro. La vittima, invece, avrebbe chiamato la polizia e fornito la sua versione dei fatti. Il 51enne ha subito ustioni in molte parti del corpo e si è reso necessario il suo trasferimento con un'ambulanza del 118 all'ospedale "San Pio" di Benevento.

Ma alla luce del quadro clinico complesso e dell'estensione delle ustioni il 51enne - con problemi psichici e sottoposto in passato a diversi trattamenti sanitari obbligatori - è stato trasferito all'ospedale partenopeo "Cardarelli", nel reparto Grandi Ustionati.

Sarebbe stato il 51enne ad indicare agli inquirenti la bottiglia di alcool svuotata da Massimo Passariello trasformandolo in torcia umana prima dell'arrivo delle forze dell'ordine. Il 51enne avrebbe avuto giusto il tempo di fornire degli elementi utili alle indagini, prima di essere trasferito dapprima all'ospedale Civile di Benevento e poi al nosocomio partenopeo, dove versa in gravi condizioni e in pericolo di vita. Il 38enne, invece, è stato arrestato dagli agenti di polizia sul luogo di lavoro, una falegnameria gestita da lui e dal padre nel centro irpino. Ieri mattina si è svolta l'udienza di convalida presso il carcere di Bellizzi Irpino, davanti al gip Paolo Cassano per il 36enne pregiudicato difeso dagli avvocati Vittorio Fucci e Domenico Cioffi.

Video

Il 36enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto i legali hanno sollevato una serie di questioni giuridiche in difesa dell'imputato. In primis, la difesa ha rilevato «l'illegittimità dell'arresto in flagranza, sostenendo, sulla base della consolidata giurisprudenza delle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, neanche la non sussistenza dei presupposti della quasi flagranza». I due avvocati di fiducia hanno sostenuto nel corso dell'udienza di convalida «l'erronea qualificazione giuridica data alla condotta di Passariello, ritenendo che non si possa parlare di tentato omicidio, ma al massimo di lesioni, in assenza di elementi univoci che attestino l'elemento soggettivo e, quindi, la volontà di uccidere». Al termine della discussione, il giudice per le indagini preliminari Paolo Cassano per la gravità del fatto ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere così come richiesta dalla procura. «La difesa oltre all'attività di indagini difensive è pronta a proporre ricorso al tribunale del Riesame». Intanto le indagini sull'episodio violento proseguono, perché a quanto non vi sarebbero dei testimoni oculari che confermerebbe la versione fornita dal 51enne, né è stato possibile acquisire delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, in quanto la zona nella quale sarebbero avvenuti i gravi fatti ne è sprovvista. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA