Passo indietro per almeno 10 dei 50 operatori sanitari irpini che ancora non avevano fatto il vaccino contro il Covid-19. Tra domenica e ieri, medici, infermieri (per la maggior parte) e qualche Oss, tutti in servizio all'Azienda ospedaliera Moscati, si sono recati al centro vaccinale più vicino al comune di residenza per porgere il braccio. Si snellisce, dunque, la lista nera dei no vax. Ma si infittisce il mistero alimentato dall'Asl di Avellino che, nonostante gli annunci del direttore generale Maria Morgante, non ha ancora comunicato i provvedimenti assunti nei confronti degli irriducibili (sospensione senza stipendio o ricollocazione). Eppure i tempi (5 giorni dalla notifica della lettera di richiamo) per rivedere la posizione (e ottemperare a quello che per gli operatori sanitari è un obbligo di legge) sono scaduti da almeno un paio di settimane. La tempistica per redimersi varia a seconda dei casi in base alla modalità di invio del richiamo: pec (per chi ce l'ha) o raccomandata postale con ricevuta di ritorno.
Tuttavia considerando che gli accertamenti si sono conclusi attorno alla metà di agosto, siamo ben oltre i termini dettati dal decreto legge che regolamenta l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Quindi ai dieci che hanno fatto l'iniezione in questi giorni sarebbe stata concessa una maxiproroga. Il condizionale è d'obbligo in quanto la direzione strategica dell'Asl di Avellino continua a trincerarsi nel silenzio (inspiegabilmente) non rivelando alcun dettaglio di una vicenda di interesse pubblico (i no vax continuano a lavorare negli ospedali e negli ambulatori di Avellino e provincia) che sta, però, assumendo sempre di più i contorni dell'assurdo. Disatteso anche l'ultimo annuncio in ordine di tempo che la manager Morgante aveva fatto in un'intervista a Il Mattino domenica 12 settembre: «Abbiamo portato a termine gli accertamenti, nella giornata odierna (lunedì 13 settembre, ndr) saranno comunicati i dettagli». Aggiungendo: «La maggior parte degli operatori sanitari ha fatto la prima dose di vaccino, le sospensioni saranno poche». Al massimo una decina si era ipotizzato. Poi, di nuovo, il silenzio. Con l'Asl di Avellino l'unica in Campania a non aver preso nessun provvedimento contro gli operatori sanitari no vax.
Come detto, l'indagine condotta aveva portato all'individuazione di 50 tra medici e paramedici e in servizio negli ospedali della provincia: 18 nei presidi di competenza dell'Asl (tra loro potrebbe esserci anche qualche medico di base) e 32 al Moscati (che appena l'Asl sbloccherà la procedura provvederà in proprio a emettere i provvedimenti disciplinari).