Valle Ufita, vertenza Iia: sindacati in rivolta, lavoratori contro il presidente

Sotto accusa la tentata esternalizzazione di alcuni segmenti

Lavoratori e sindacati in agitazione alla Iia di Valle Ufita
Lavoratori e sindacati in agitazione alla Iia di Valle Ufita
di Michele De Leo
Sabato 15 Aprile 2023, 07:39 - Ultimo agg. 17:15
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Tornano prepotenti le voci riguardo la possibile esternalizzazione, da parte della Industria Italiana Autobus, di alcune attività produttive. Una possibilità che era emersa già nel recente passato e, rispetto alla quale, i sindacati avevano fatto muro. Le organizzazioni di categoria avevano espresso forte contrarietà rispetto all'ipotesi anche nel corso dell'ultimo confronto tenutosi presso il Ministero dello sviluppo economico, nel corso del quale il presidente e amministratore delegato Antonio Liguori non aveva smentito in maniera ufficiale ma neppure confermato questa eventualità. Nelle ultime ore, però, le indiscrezioni sono tornate prepotenti ed hanno fatto andare su tutte le furie i vertici della Fiom Cgil. Il segretario territoriale Giuseppe Morsa ed il coordinatore automotive dell'organizzazione, Simone Marinelli ribadiscono - attraverso una nota - la netta contrarietà rispetto alla possibile esternalizzazione di alcuni lavoratori e, nel contempo, chiedono ufficialmente la testa del presidente Antonio Liguori.

«Nelle ultime ore evidenziano i rappresentanti dei metalmeccanici della Cgil ha ripreso consistenza la notizia che, a breve, una parte della produzione della Iia verrà esternalizzata ad una società con lavoratori che non sono dipendenti dell'azienda ma che presterebbero attività all'interno della linea di produzione della fabbrica di valle Ufita». Le indiscrezioni confermerebbero la volontà di dirottare la produzione del reparto di ferrolastratura ad una ditta di Somma Vesuviana, nel Napoletano che nel corso degli ultimi mesi sarebbe diventata un riferimento della Iia pure per quanto concerne le forniture di una parte della componentistica che, nel recente passato era fornita da aziende irpine. «Queste ditte presenti sul nostro territorio - confida un operaio - hanno sempre assicurato forniture impeccabili, garantendo fiducia all'azienda anche nei lunghi periodi in cui la Iia ha accusato difficoltà finanziarie».

Per questo, i vertici della Fiom Cgil vanno all'attacco del presidente: «dimostra di non essere in grado di gestire un'azienda a partecipazione pubblica che ha le sue complessità ma che ha un mercato in forte espansione».

Parole dure quelle espresse dai rappresentanti dei metalmeccanici della Cgil. «La Iia aggiungono - continua a partecipare e vincere le gare per fornire autobus, anche elettrici. Nel contempo, i lavoratori sono stati formati e, a breve, partirà un ulteriore percorso attraverso il fondo nuove competenze. Per il rilancio dell'azienda manca, però, la capacità di gestione della produzione e delle forniture, che è stata totalmente cancellata e che ha portato al blocco delle attività. Per questo, alcune municipalizzate del trasporto pubblico stanno rivendicando la mancata consegna dei mezzi: una situazione che, se non gestita dai soci e dalla politica, potrebbe portare l'azienda al collasso e vanificare gli sforzi finanziari di Invitalia e Leonardo». Del resto, dopo l'avvenuta ricapitalizzazione che ha scongiurato il fallimento dell'azienda, i sindacati hanno sottolineato in maniera unitaria come l'aumento di capitale rappresentava solo il primo passo. «Occorre -  avevano evidenziato le organizzazioni di categoria - un radicale cambiamento nel modo di governare l'impresa». «L'esternalizzazione di parte della produzione chiosano Morsa e Marinelli - è l'ennesimo progetto assurdo, al limite della legalità e fuori dalle regole rispetto al quale siamo pronti ad opporci con iniziative legali e di lotta. Auspichiamo, nel contempo, la convocazione di un nuovo tavolo ministeriale sulla vertenza: è necessario un immediato cambio di chi ha responsabilità».
 

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