Ai domiciliari e senza patente, fugge al posto di blocco: inseguimento per la città

L'uomo è scappato nel Rione Libertà

Un arresto della polizia a Benevento
Un arresto della polizia a Benevento
di Enrico Marra
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 09:53 - Ultimo agg. 16:52
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Per circa un'ora è andato avanti una sorta di rodeo per la strade del rione Libertà e zone limitrofe. A provocarlo il conducente di un'auto che già agli arresti domiciliari e privo della patente, non si è fermato ad un alt di una pattuglia di agenti della Volante. Ieri mattina poco dopo le undici una pattuglia della Volante della Questura ha intimato l'alt sulla statale Appia alla contrada San Vito, ad un'auto Volkswagen condotta da Paolo Ciotti di 43 anni beneventano, già noto alle forze dell'ordine. Ne è scaturito un inseguimento lungo via Napoli e nelle strade adiacenti del rione Libertà.

Il conducente dell'auto nel tentativo di sfuggire agli agenti, non ha esitato neppure ad imboccare alcune arterie contro mano.

Dato l'allarme sul posto sono giunte altre pattuglie della Volante e l'intero quartiere è stato accerchiato, per porre fine all'inseguimento. Il conducente dell'auto ha quindi lasciato il rione Liberta ed ha raggiunto via Torre della Catena e via Colonnette, dove ha abbandonato l'auto ed è fuggito a piedi, nascondendosi in un locale della zona. Ma anche questo suo tentativo di sottrarsi all'identificazione, non ha sortito gli effetti sperati perchè gli agenti della Volante lo hanno scovato e condotto in Questura.

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Qui dopo l'identificazione gli agenti lo hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, violazione degli obblighi imposti nel momento in cui era finito agli arresti domiciliari, tra altro era autorizzato a recarsi al lavoro ma non con l'auto, tenuto conto che è privo di patente di guida perchè gli è stata ritirata. Gli agenti hanno riferito l'accaduto al magistrato di turno il sostituto procuratore della Repubblica Flavia Felaco che lo ha inviato agli arresti domiciliari, in attesa delle decisioni del magistrato di sorveglianza. Lo difende Gerardo Giorgione.

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