Sant'Agata de' Goti, nodo ospedale: raccolte oltre 700 firme per il Consiglio ad hoc

La mobilitazione per affrontare i nodi relativi al presidio

L'ospedale saticulano
L'ospedale saticulano
Lunedì 8 Aprile 2024, 17:07 - Ultimo agg. 9 Aprile, 15:16
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Oltre 700 firme raccolte nell'arco di pochi giorni nell'ambito della petizione online lanciata su Change.org da Mariarosaria Oropallo per chiedere la convocazione di un Consiglio comunale aperto in merito alla problematica del presidio ospedaliero «De' Liguori».

Come si legge nel testo pubblicato online, infatti, «viste le preoccupanti notizie relative a un ulteriore depotenziamento del Sant'Alfonso Maria De' Liguori e alla possibilità che il Pronto soccorso diventi punto di primo intervento, interrompendo il servizio alle 20, e considerato che il destino dell'ospedale sta procedendo in direzione opposta rispetto a quanto disposto per il nosocomio dalla Regione Campania con Dca 41/2019, col quale si configura la struttura di Sant'Agata come “Presidio di Pronto Soccorso in zona disagiata", e considerato che “tale situazione priverà, di fatto, la popolazione della più basilare assistenza sanitaria”», i promotori dell'appello evidenziano che «i cittadini chiedono la convocazione ad horas di un Consiglio comunale monotematico e aperto sulla problematica del De' Liguori, coinvolgendo i sindaci dei Comuni serviti dall'ospedale, le associazioni, i comitati e i cittadini affinché si faccia fronte comune per una causa che coinvolge tutti».

In una nota, vengono riassunti anche i commenti di coloro che sostengono la richiesta. C'è chi evidenzia, come Raimondo C., che «Non può chiudere il pronto soccorso e devono essere potenziati tutti i servizi come da approvazione dell'atto aziendale Aorn San Pio del 2023 affinché venga garantito il diritto alla salute e venga restituita la giusta dignità al presidio ospedaliero e a coloro che ci lavorano», e chi ancora (Anna S.) afferma che «Un ospedale di comunità di primo soccorso è essenziale anche ambulatoriale, nelle vicinanze non vi è assistenza. Caserta e Benevento non solo lontani ma molto frequentati».

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Lucia T., invece, precisa: «Firmo perché nelle zone disagiate si continua a morire per l'assenza di servizi basilari e pare che a nessuno importi», mentre Vincenzo I.: «Firmo perché non è possibile assistere in modo indifferente alla morte di un ospedale, che è letteralmente vitale per un'area estesa geograficamente che va oltre la provincia.

Ciò è ancora più assurdo, se consideriamo lo stato del San Pio, da cui dipende il de' Liguori, che non riesce assolutamente a garantire il diritto alla salute ai cittadini della provincia. Il San Pio, anziché rafforzare il nostro ospedale, lo depreda di strumenti e personale».

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