Benevento, pedalata in città? Serve la carta di credito

Gli stalli con le biciclette elettriche in città
Gli stalli con le biciclette elettriche in città
di Maria Sara Pedicini
Lunedì 4 Agosto 2014, 01:13 - Ultimo agg. 16:03
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Benevento. BeneBike «è il nuovo servizio di bikesharing con biciclette a pedalata assistita ricaricate con energia solare, facile, pratico, ecologico». Ma praticamente inaccessibile se non hai un conto in banca, normale presupposto per avere una carta di credito.



Perché quello che finora non è stato specificato dalla Provincia, ”madrina” del progetto, è che per procurarsi la tessera annuale - costo dieci euro - bisogna portare con sé: documento d'identità, codice fiscale, carta di credito. Tramite la carta sarà ”bloccato” sul conto dell’utente un importo di 150 euro a titolo di cauzione per eventuali danni provocati alla bici. Se poi la bici non dovesse essere riconsegnata, ecco che scatterà l’addebito da 600 euro.



L’ingrato compito di spiegare tutto questo agli utenti è toccato ieri all’ingegnere Giovanni Palmieri della Leditech, la spin-off di Unisannio ospitata nell’incubatore di imprese di Orbilio Pupillo, che gestirà in una prima fase alcuni aspetti del servizio (è lì, ad esempio, che si ritira la tessera, e non, contrariamente a quanto si legge nel sito www.bikeshare.it, negli uffici di piazzale Carducci dove è avvenuta l’inaugurazione ufficiale del servizio). Leditech, è il caso di precisarlo, non ha pensato le regole del servizio, si limita a farle applicare. Pare che la Provincia abbia mutuato il regolamento già in uso in altri centri italiani, come Monteriggioni, in provincia di Siena.

Sta di fatto che, nella giornata inaugurale del servizio, sono state consegnate solo 4 tessere. Questo malgrado le telefonate per chiedere informazioni siano state tante, e i «mi piace» alla pagina Facebook ”BeneBike” creata da Leditech siano stati oltre 500 in sole 48 ore. Non esattamente il risultato che ci si potrebbe aspettare per un servizio atteso da 3 anni. Ma per ora c’è l’alibi della tempistica: il primo sabato di agosto, probabilmente, non è il giorno più adatto a giudicare il successo di un’iniziativa. Si vedrà poi quanto il ”dettaglio” della carta di credito inciderà sulla fruizione del bike-sharing.



Al momento due cose sono già abbastanza chiare: ”BeneBike” non è un servizio per poveri, non è neanche troppo un servizio per lavoratori (le bici sono fruibili solo dalle 8) e difficilmente, per come è stato concepito, può essere considerato un servizio destinato ai turisti, malgrado venga pubblicizzato come tale. Chi arriva alla stazione centrale potrebbe essere interessato ad inforcare una delle bici di Benebike, salvo poi scoprire: di dover prima raggiungere in qualche modo via Pupillo, di dover produrre documento d’identità-codice fiscale-carta di credito, di dover sottoscrivere un contratto e di dover acquistare una tessera da 10 euro, magari solo per poter usare la bici nel corso di un pomeriggio. Decisamente, non uno ”smart system”
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