Benevento, canto e tesori «nascosti», al via il tour delle Giornate FAI

Casa Cocchiarella e chiesa delle Orsoline i siti da esplorare

Canto beneventano
Canto beneventano
di Lucia Lamarque
Venerdì 15 Marzo 2024, 10:14
3 Minuti di Lettura

In occasione delle Giornate Fai di primavera, in programma sabato 23 e domenica 24, anche Benevento aprirà eccezionalmente le porte di alcuni siti da scoprire e che fanno parte del patrimonio nascosto, culturale e artistico, del capoluogo. La delegazione di Benevento del Fondo Ambiente Italiano, presieduta da Ferdinando Ielardi, tiene fede all'obiettivo di far conoscere ai sanniti, e anche a coloro che arrivano da fuori provincia, alcuni posti solitamente inaccessibili ma ricchi di storia.

In occasione della 32esima edizione delle Giornate Fai di primavera, infatti, sarà possibile visitare «Casa Cocchiarella» e la «Chiesa delle Orsoline». Originale e significativa, inoltre, l'idea di proporre ai visitatori anche un bene assolutamente beneventano ma «immateriale»: «Ecce quam bonum», cioè il canto beneventano. Per rilanciarne la bellezza e la ricchezza una scenografia d'eccezione, la chiesa di Santa Sofia, patrimonio Unesco dal 2011.

Il canto beneventano, che si diffuse tra il sesto e l'ottavo secolo, è stato recuperato dalla «Schola cantorum» dell'associazione Orbisophia, che ha l'indiscusso merito di aver portato il canto religioso ben oltre i confini del territorio. L'associazione, dunque, proporrà l'antico canto religioso longobardo in Santa Sofia solo nella giornata di domenica, a partire dalle 18.45. A curare la visita e a «raccontare» il canto beneventano la presidente di Orbisophia Tatyana Shyshnyak, il gruppo Fai Giovani e gli apprendisti cicerone dell'Ic «Bosco Lucarelli».

Assolutamente da non perdere la visita a «Casa Cocchiarella». Si tratta di un'abitazione che sorge nel centro storico, quartiere Porta Rufina, e che incuriosisce per la presenza di una torre neogotica. La casa, appartenuta a una famiglia benestante, venne costruita nei primi decenni del 1900, impreziosita dalla torre alla quale si accede da una scala a chiocciola e che consente di spaziare lo sguardo su Benevento.

L'eccezionale visita alla casa, nascosta nei vicoli del centro storico, sarà resa possibile grazie alla disponibilità del proprietario, che ha accettato la proposta del Fai sannita di aprire ai visitatori raccontandone la storia. «Casa Cocchiarella» sarà aperta ai visitatori sabato e domenica, dalle 10 alle 18, con ultimo ingresso alle 17.30.

La «Chiesa delle Orsoline», inoltre, sarà aperta ai visitatori eccezionalmente sabato e domenica (dalle 10 alle 18, con ultimo ingresso alle 17.30).

La chiesa, come del resto il monastero, è datata 1763 e molto probabilmente si legge nella scheda proposta dal Fai sannita - doveva accogliere nella struttura centrale anche un orfanotrofio femminile. L'attività del monastero cominciò alla fine del 1780 e, con il passare degli anni, divenne famosa perché le sue sale accolsero «accademie poetiche e musicali». Purtroppo, nel corso della seconda guerra mondiale, il monastero e la chiesa, come del resto gran parte del centro storico di Benevento, furono distrutti dai bombardamenti del 1943. Poco è rimasto lamenta il Fai dell'antica chiesa e la ricostruzione non ha seguito fedelmente la costruzione originale dell'intero monastero. Da osservare, nel corso della visita (non accessibile a tutti a causa della presenza di barriere architettoniche), l'architrave in marmo e le testimonianze rimaste sia dal punto di vista materiale che storico legato soprattutto all'educazione e alla formazione di intere generazioni di beneventani. Le visite, a cura dei volontari del Fai di Benevento, si svolgeranno con la collaborazione degli apprendisti cicerone dell'Iis «Alberti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA