Carta del docente, la sentenza: «Va riconosciuta anche ai precari»

Il giudice del lavoro Adriana Mari ha riconosciuto le ragioni di un'insegnante sannita

La "Carta del docente"
La "Carta del docente"
Lunedì 13 Marzo 2023, 17:31 - Ultimo agg. 16 Marzo, 19:08
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La Carta del docente va riconosciuta anche ai precari. Lo ha sancito il giudice del lavoro del Tribunale di Benevento, Adriana Mari, in riferimento all'istanza di un'insegnante sannita rappresentata dall'ufficio vertenze della Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil.    

«I nostri legali - spiega il sindacato - hanno contestato la disparità di trattamento riguardo all’attribuzione del beneficio, che è concesso ai docenti assunti in ruolo con contratto a tempo indeterminato, ma negato ai colleghi a tempo determinato ai quali dunque non è  riconosciuta la stessa possibilità di accedere all’aggiornamento e alla formazione garantite ai docenti di ruolo».

La Carta consiste infatti in un voucher elettronico da  500 euro utilizzabile per l'acquisto di libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema o per iscriversi a corsi di laurea e master universitari, e corsi di aggiornamento svolti da enti qualificati o accreditati presso i ministeri di riferimento. 

Il giudice ha preso atto della differenza di trattamento tra docenti a tempo indeterminato e i docenti assunti nell'ambito di rapporti di lavoro a tempo determinato, in quanto questi ultimi non beneficiano del vantaggio finanziario previsto dall’attribuzione della Carta, e ha disposto la disapplicazione dell’articolo 1 della legge 107/2015 nella parte in cui non riconosce l'usufruibilità della suddetta Carta anche al personale assunto con contratto a tempo determinato,  in quanto tale preclusione contrasta con i principi di non discriminazione, parità di trattamento e buon andamento della Pubblica Amministrazione previsti dagli articoli 3, 35 e 97 della Costituzione.

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«Grazie a questa prima sentenza - spiegano il legale del sindacato Emanuele Biondi e la segretaria provinciale della Flc Cgil Evelina Viele - si pone fine ad un’ennesima ingiustizia sulla quale si erano già espressi sia il Consiglio di Stato sia la Corte di giustizia europea, ribadendo il principio di non discriminazione tra lavoratori di ruolo e non, e aprendo la strada agli ulteriori riconoscimenti». 
 

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