Detenuto tenta il suicidio, salvato dagli agenti

E' accaduto nel carcere minorile di Airola, la denuncia del Sappe

carcere di Airola
carcere di Airola
Domenica 17 Marzo 2024, 12:39
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Tensione nel carcere minorile di Airola dove un detenuto ha tentato il suicidio. A lanciare l'allarme è il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria.

"Nelle ultime ore - denuncia Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per la Campania del settore minorile - un detenuto minorenne, di origini tunisine, ha tentato il suicidio. A salvarlo, come spesso accade negli istituti di pena per minori ed adulti, è stata la prontezza, la professionalità e la tempestività dell'intervento della polizia penitenziaria che anche stavolta ha evitato il peggio. A seguito di ciò, si è dovuto richiedere l'intervento del 118, che ha trasportato il minore all'ospedale San Pio di Benevento. Ma lì gli agenti hanno dovuto attendere circa 15 ore l'arrivo del neuropsichiatra infantile dalla lontana Foggia questo perché il nosocomio non aveva lo specialista disponibile in sede ed è stato necessario chiederlo alla regione limitrofa". 


"Nell'ultimo periodo - continua De Rosa - la gestione dei detenuti stranieri nell'istituto sannita è fuori controllo.

Qualche settimana fa, un detenuto egiziano minorenne ha aggredito due agenti che solo grazie all'intervento di colleghi di supporto non hanno avuto la peggio. Nonostante questo grave episodio, il ragazzo continua a restare ad Airola. Chiediamo anche che i detenuti vengano sottoposti all'esame radiografico del polso e della mano sinistra per stabilirne l'età reale perché a volte la polizia penitenziaria si è trovata a gestire anche ultra venticinquenni. Svolgiamo turni massacranti, anche di 12 ore, pur di garantire la sicurezza all'interno dell'istituto detentivo. Per questo torniamo a sollecitare il trasferimento dei detenuti stranieri che si rendono responsabili di atti violenti e chiediamo che il tunisino che ha tentato il suicidio venga seguito in strutture specializzate". 


Agli agenti è giunta la solidarietà del segretario generale del Sappe, Donato Capece: "Il carcere è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile e men che meno tollerabile. Chiediamo, ancora una volta, urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e le donne della polizia penitenziaria". 

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