Imprese sannite a caccia di personale: sono 4.270 i posti da occupare

Ma le figure professionali spesso non si trovano

Aziende di Benevento a caccia di figure professionali
Aziende di Benevento a caccia di figure professionali
di Antonio Mastella
Venerdì 17 Novembre 2023, 10:00 - Ultimo agg. 11:51
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Torna a crescere, significativamente, la stima delle assunzioni programmate dalle aziende sannite. Per il trimestre che va dal mese in corso sino a gennaio del prossimo anno, l'universo imprenditoriale locale è e sarà alla ricerca di 4270 figure professionali da impiegare. Per il solo novembre, in particolare, sono disponibili 1500 posti da occupare. Prendendo nota dell'andamento possibile in termini occupazionali rilevato rispetto allo stesso mese dell'anno precedente si scopre che ne occorrono 440 in più perché il complesso produttivo provinciale sia all'altezza delle esigenze imposte dl mercato. Arrivano addirittura a 600 le entrate pianificate se le si paragonano a quelle previste per lo stesso trimestre del 2022, quando la richiesta si fermò a 3800 unità. È il quadro che emerge dal puntuale «Bollettino mensile» del sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal) e con il supporto delle camere di commercio per la rilevazione presso le aziende.

«È certamente un segnale positivo - commenta il commissario straordinario della Irpinia-Sannio, Girolamo Pettrone - di cui prendiamo atto perché certifica una vitalità in atto dell'imprenditoria sannita.

Ci auguriamo, naturalmente, che il trend non si arresti e che continui a crescere». Delle 1500 chiamate al lavoro in programma, il 38,9 per cento (590 impieghi) è destinato ad impiegati appartenenti alle professioni commerciali e dei servizi. Per un 33,8 per cento (510 posti da occupare) si apriranno le porte delle fabbriche per operai specializzati; il 20 per cento (300 assunzioni) andrà, infine, a dirigenti e professioni altamente specializzati. Il 30 per cento è destinato a giovani under 30 da inquadrare prevalentemente come impiegati; era del 26 la quota nello stesso periodo del 22. Una nota non meno positiva viene dalle previsioni circa la possibilità concreta di trovare le professionalità cui hanno bisogno. È scesa infatti dal 48 al 38 ben dieci punti in meno - la percentuale degli imprenditori che ritengono di imbattersi in enormi se non insormontabili difficoltà nel trovare le competenze di cui hanno bisogno. L'impossibilità è dettata sia dalla mancanza di candidati in termini numerici (23 per cento) sia dalla inadeguata preparazione degli stessi (11 per cento).

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È un dato, questo, che costituisce un controsenso: posti di lavoro che ci sono ma impossibili da ricoprire per mancanza di preparazione soprattutto dei giovani che sono alla fine costretti ad emigrare. «Per contribuire a porvi rimedio - avverte in merito il commissario - abbiamo organizzato corsi di formazione, d'intesa con Manpower, società leader nel campo dell'orientamento di diplomati e laureati in cerca della prima occupazione». Il percorso sta per prendere il via. «Si tratta di un'esperienza volta a preparare puntualizza - figure intermedie di operatori di cui vi è grande bisogno». Più in generale, è chiaro che si rende indifferibile un modello formativo aggiornato, che prepari al passo con i tempi. Restando in tema di educazione, dall'indagine viene fuori che il titolo di studio più richiesto è quello di istruzione secondaria di secondo grado, seguito subito dopo da quello professionale. In particolare, si evince che occorrono 150 titolari di un diploma ad indirizzo amministrativo, finanza e marketing; 90, che hanno terminato i propri studi nel socio-sanitario; 80, in quello turistico ed enogastronomico. Si completa il quadro con l'indicazione che ai laureati in ingegneria civile, architettura, insegnamento, sanitario e paramedico è riservato il 14 per cento degli impieghi a portata di mano. Da evidenziare che i piccoli opifici, che contano meno di 50 dipendenti, sono quelli che, nel corso di questo mese, offrono la più ampia prospettiva occupazionale: 1150 assunzioni si 1500, appunto. 

 

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