Morcone, mangiare nel centro storico resta impossibile

Un contributo per coloro che sono intenzionati ad aprire un'attività commerciale o artigianale in centro storico

Il sindaco Luigino Ciarlo
Il sindaco Luigino Ciarlo
di Luella De Ciampis
Sabato 6 Gennaio 2024, 12:00
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È naufragato, almeno per ora, il progetto dell'amministrazione comunale di Morcone di aprire un ristorante nel centro storico, perché il bando indetto nello scorso mese di marzo per la concessione gratuita di casa Capozzi a ristoratori interessati ad aprire un punto di ristorazione, è andato deserto. Il Comune, che aveva ricevuto in dono casa Capozzi dai proprietari, i quali a loro volta si erano trasferiti altrove, aveva deciso di trasformarla in un ristorante in quanto nell'arroccato manca qualsiasi esercizio che ricordi sia pure lontanamente un luogo in cui fermarsi a mangiare. L'ente ha proceduto alla completa ristrutturazione dell'immobile, creando una cucina adeguata alla normativa vigente, per farne uso nel campo della ristorazione anche per assolvere alle esigenze di chi, lasciando il caos delle città in cui vive, sceglie il silenzio delle vie del borgo. In tutte le stagioni dell'anno, il centro storico, soprattutto nei giorni festivi, è meta di turisti che si perdono nel dedalo di stradine di pietra bianca che si aprono all'improvviso su palazzi e chiese antiche di pregio, su paesaggi, scorci e terrazze mozzafiato. I visitatori, che nella maggior parte dei casi arrivano dalle province di Napoli e Salerno, chiedono ai residenti dove potersi fermare a mangiare ma la risposta è sempre la stessa: «Dovete scendere giù, lasciare l'arroccato e il centro del paese e avviarvi verso contrada Piana oppure salire verso la strada che conduce a Bocca della Selva». A questo punto, l'amministrazione Ciarlo aveva ristrutturato casa Capozzi, trasformandola in un ristorante da assegnare con una concessione gratuita, quinquennale a qualche ristoratore che fosse interessato ad aprire un punto di ristorazione nella zona adiacente alla piazza San Bernardino, su cui insiste l'omonimo auditorium, dove si arriva con l'automobile e si può parcheggiare comodamente. Peraltro, nel periodo estivo era stata valutata anche la possibilità di mettere tavolini all'aperto per ampliare l'offerta del ristorante. L'intenzione del sindaco Luigino Ciarlo e dei suoi collaboratori era quella di rilanciare il centro storico, cominciando dalle attività commerciali e puntando sul turismo per arrestare l'esodo degli abitanti cominciato 30 anni fa.

Nella stessa ottica, il Comune ha previsto l'erogazione di un contributo per coloro che sono intenzionati ad aprire un'attività commerciale o artigianale in centro storico, nel tentativo di riuscire a ripristinare almeno qualcuna delle botteghe artigiane e degli esercizi commerciali esistenti fino agli anni 70.

Una rinascita che non sarebbe difficile attuare se ci fosse una maggiore fiducia e volontà di investire, con presupposti diversi, in centro storico, facendo di Morcone, che non ha nulla da invidiare ai piccoli paesi dell'Umbria e di altre regioni italiane, una meta turistica ambita e attrattiva. 

Attualmente, una casa su tre è chiusa e disabitata e una su quattro viene riaperta solo temporaneamente nel corso dei mesi estivi, mentre le giovani coppie, fatta eccezione per qualche coraggioso, preferiscono affittare o acquistare la casa in zone più accessibili e più servite. Molti locali in cui si svolgevano attività artigianali di diverso tipo, sono stati ristrutturati in modo sapiente da proprietari oppure dal Comune che li ha acquisiti ma non c'è nessuno disposto ad aprire punti vendita di prodotti alimentari tipici, di ceramiche, una caffetteria, un pub che consentano sia ai residenti che ai turisti di passeggiare in centro storico e di potersi fermare a fare acquisti oppure di incontrarsi e poter chiacchierare davanti a una cioccolata calda. 

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