Bullo ordina raid
contro il compagno «ribelle»

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Martedì 4 Aprile 2017, 11:56 - Ultimo agg. 12:26


Mary Liguori
Marilù Musto



Mondragone. La lite sembrava finita in classe e, per giunta, alcune settimane fa. Invece era la calma che precede la tempesta. In due l’hanno affrontato a distanza di tempo dall’ultimo litigio, perché anche tra adolescenti, evidentemente, la vendetta «è un piatto che si serve freddo». Così, appena ha messo piede sul bus che dall’Itc Nautico di Mondragone lo porta a casa, il malcapitato studente è stato aggredito da due ventenni. La vittima di anni ne ha solo quindici. Lo hanno picchiato e poi preso a morsi la settimana scorsa, all’uscita da scuola.
La vittima ha denunciato i fatti, i suoi genitori hanno parlato con la preside e a quanto pare il raid non è un caso isolato, ma si incastra in una serie di episodi di bullismo frutto di una realtà frastagliata e problematica che trova nelle scuole la sua espressione ancora in erba eppure già esplosiva. Tale è la situazione che all’istituto nautico è stato attivato da un po’ di tempo uno sportello di ascolto con uno psicologo, una mano tesa verso i ragazzi per aiutarli a parlare dei propri disagi. Un servizio al quale però nessuno degli studenti si è finora rivolto. Intanto all’uscita da scuola si è verificato un episodio gravissimo, sul quale ora indagano le forze dell’ordine benché ci fossero tutti i presupposti per prevenirlo visto che diversi insegnanti erano stati messi al corrente dell’atteggiamento molesto dello studente-bullo. Invece nessuno ha fatto niente e la settimana scorsa la situazione è degenerata in un raid punitivo con tanto di mandante e di esecutori. Ma andiamo con ordine. Sin da settembre, due ragazzini - che a quanto pare non frequentano neanche la stessa classe - hanno una serie di battibecchi. Scaramucce, qualche insulto. Uno di loro ha l’abitudine di prendere in giro gli altri, di offenderli continuamente per i loro difetti fisici. Un bullo, insomma.


L’altro non ci sta a subire e tacere, come fanno gli altri. L’ultima lite tra la vittima e il presunto mandante del pestaggio risale a un po’ di tempo fa. Forse, volutamente, il ragazzino ha fatto passare del tempo prima di chiedere ai suoi amici adulti di intervenire per punire quel compagno di scuola che di farsi sopraffare dalle sue angherie proprio non vuol saperne. Fatto sta che la settimana scorsa, all’uscita da scuola, la vittima «predestinata» del pestaggio ha preso posto come ogni giorno nell’autobus che staziona nel parcheggio dell’Itc e riaccompagna a casa gli studenti del Litorale. Subito dopo di lui, sul pullman salgono due ragazzi tra i 20 e i 25 anni. Si guardano intorno, pochi istanti e individuano il loro bersaglio. In men che non si dica gli sono addosso. Pugni, schiaffi, calci, ma soprattutto un avvertimento: quello di «lasciar stare» quel compagno di scuola con il quale aveva litigato nelle settimane precedenti. Durante il pestaggio uno dei due aggressori prende addirittura a morsi il ragazzino, azzannandogli il petto. In soccorso del malcapitato intervengono l’autista dello scuolabus e un altro adulto. Il ragazzino torna a casa ferito, con i vestiti strappati e sconvolto. I genitori lo accompagnano al Pronto soccorso della clinica Pineta Grande dove gli viene riscontrato un trauma cranico, oltre alle lacerazioni al petto dovute ai morsi, e alcune ecchimosi sulle braccia. La famiglia della vittima sporge denuncia. Sul caso indagano i carabinieri e la scuola è stata messa al corrente dell’episodio.
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