Caserta, odissea per i pazienti
positivi da operare d'urgenza

Caserta, odissea per i pazienti positivi da operare d'urgenza
di Ornella Mincione
Venerdì 11 Dicembre 2020, 08:11 - Ultimo agg. 21:36
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Percorsi dedicati, una sala operatoria d'urgenza e letti per l'assistenza post operatoria: così l'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, guidata da Gaetano Gubitosa, assicura il soccorso chirurgico interamente dedicato ai pazienti Covid. Numerosi i casi risolti di quelle persone che hanno già difficoltà respiratorie dovute all'infezione da Coronavirus: «Come è successo la settimana scorsa, quando un uomo 40enne dell'Alto Casertano è stato accompagnato in ospedale riportando una peritonite acuta - spiega il direttore dell'unità operativa complessa Chirurgia d'urgenza e grossi traumi Alberto D'Agostino -. Al contempo il paziente soffriva di una grave insufficienza respiratoria dovuta a una polmonite bilaterale per il Covid».

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Il paziente è stato operato nella sala operatoria dedicata ai positivi al Coronavirus. «L'azienda ospedaliera casertana - spiega ancora il chirurgo - oltre ad avere un percorso dedicato dall'accesso del paziente positivo al Pronto soccorso, dove effettua tutti gli esami diagnostici in sicurezza e in isolamento dagli altri pazienti no Covid, fino al momento dell'intervento per cui ha a disposizione una sala operatoria dedicata, offre anche un reparto per l'assistenza post operatoria, derivato da una zona del reparto della Chirurgia d'urgenza».

Il paziente quarantenne con Covid e peritonite «ora sta bene e si è negativizzato. Si attende in via precauzionale qualche giorno per dimetterlo», dice ancora D'Agostino. Fatto sta che, sebbene ora sia evidente la decelerazione del contagio, «l'ospedale ha sempre fornito un percorso completo di assistenza chirurgica d'urgenza ai pazienti positivi che necessitavano di queste cure», precisa il direttore dell'unità operativa.

Intanto continua la conta dei positivi in Terra di Lavoro. Sono 204 i nuovi contagiati in provincia, mentre 432 le guarigioni accertate: due i nuovi decessi legati all'infezione. Dunque è in continua discesa il numero dei positivi attuali che ora è 9.616, a fronte di quello complessivo delle guarigioni, 22.313 dall'inizio della pandemia. In questi mesi insieme alle misure di sicurezza che i cittadini sono stati invitati (e continuano a esserlo) a rispettare c'è anche quella di non recarsi in ospedale in caso di problemi di salute, ma di chiamare prima il proprio medico di riferimento.

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L'assistenza Covid è la priorità. Ciò non toglie, però, che il paziente positivo possa avere altre patologie che necessitano dell'intervento chirurgico, da svolgere in assoluta sicurezza, senza inquinare altri ambienti e riducendo al minimo il rischio di contagio. «L'ospedale di Caserta ha creato un sistema per il paziente chirurgico Covid completo, dall'accesso alla seduta operatoria, all'osservazione post operatoria, senza trascurare l'importanza della terapia intensiva, distinta da quella non Covid, che nel nosocomio provinciale si svolge nel modulo adiacente l'ospedale», spiega ancora il primario. È chiaro che gli interventi su pazienti Covid «sono prettamente di urgenza - continua D'Agostino -. Per quelli di elezione si tende ad aspettare che il paziente di negativizzi, dato che non si trova in una situazione di imminente pericolo di morte». Non a caso «le operazioni più frequenti sono «l'ernia strozzata o la perforazione intestinale, come è accaduto al quarantenne dell'Alto Casertano», continua il chirurgo.

Di sicuro questi sono giorni di maggiore calma. Non c'è l'affanno registrato, specialmente a metà di novembre, quando davanti ai Pronto soccorso si creavano file di ambulanze che attendevano un possibile ricovero del paziente positivo. A dimostrazione di quanto la situazione sia ora decisamente più gestibile, proprio al nosocomio casertano si riscontra un aumento delle patologie non Covid.
 

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