Falsi incidenti, un anno di stop dell'Asl per il medico di pronto soccorso indagato

Dopo l'inchiesta sulle truffe assicurative

Medici coinvolti nelle truffe alle assicurazioni
Medici coinvolti nelle truffe alle assicurazioni
di Franco Agrippa
Martedì 31 Ottobre 2023, 08:11
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Umberto Laurenzo, il medico 66enne dell'ospedale Anastasia Guerriero di Marcianise, coinvolto nell'inchiesta sulle truffe assicurative, non potrà esercitare la professione medica per un anno. È la disposizione di una delibera del manager dell'Asl Caserta, Amedeo Blasotti, che conferma la misura dell'interdizione dell'esercizio della professione ordinata dal gip Fabrizio Finamore del tribunale di Napoli. Secondo l'inchiesta su falsi incidenti, che ha portato a 4 arresti (1 in carcere e 3 ai domiciliari), 8 provvedimenti di interdizione dalla professione (per 2 avvocati e 6 medici) e 23 indagati a piede libero, il medico in servizio presso il pronto soccorso di Marcianise avrebbe redatto un referto attestante false lesioni in seguito ad un presunto incidente stradale tra un'auto ed una bicicletta. Referto che è stato rinvenuto in un fascicolo nello studio dell'avvocato Enrico Mastantuono di Minturno che avrebbe istruito, questa l'ipotesi dell'accusa, una pratica per un risarcimento richiesto da 107mila euro.

Incidente oggetto di una denuncia da parte della compagnia assicurativa.

Dai riscontri dei consulenti della Procura, comunque, non emergerebbero segni di frattura che sarebbero indicati nel referto rilasciato dall'ospedale. Nel caso di Laurenzo, comunque, il reato fine, ovvero la truffa, sarebbe prescritto essendo il referto del 2017. Ma resta il reato di falso oltre alla contestazione di partecipazione all'associazione finalizzata alla truffa alle compagnie assicurative. Si tratta dell'unico referto redatto dal medico di Capua residente a Curti, finito nel mirino degli investigatori, nell'ambito di un'inchiesta che ha smascherato un'organizzazione ben articolata, con meccanismi che prevedevano una pianificazione della dinamica del sinistro con l'individuazione delle parti da coinvolgere: dai finti testimoni, al medico e del pronto soccorso di riferimento da cui farsi rilasciare referti per inesistenti lesioni.

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Successivamente, venivano coinvolti i sanitari dei centri diagnostici e dei poliambulatori dove venivano effettuate le visite successive a quelle di pronto soccorso ed i carrozzieri compiacenti che avevano il compito di predisporre la documentazione falsa relativa ai danni subiti dai veicoli coinvolti, in maniera compatibile con le lesioni riscontrate. A questo punto entravano in gioco gli avvocati che istruivano le pratiche per falsi sinistri e che concordavano le dichiarazioni dei finti testimoni. La notizia del coinvolgimento di Laurenzo nell'inchiesta ha sorpreso i colleghi del pronto soccorso marcianisano anche se nessuno ha voluto commentare. 

 

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