Francolise, bruciata l'auto del parroco: preso il responsabile, caccia al mandante

Il gesto compiuto in cambio di 50 euro

Don Marcos
Don Marcos
di Antonio Borrelli
Lunedì 8 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 08:10
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Un attentato ordinato da qualcuno e messo in atto in cambio di poche decine di euro. I carabinieri che indagano sul raid incendiario del 25 febbraio scorso contro l’auto del parroco di San Germano Vescovo don Marcos Aparecido de Gòes stanno restringendo il cerchio e avrebbero ormai individuato l’esecutore materiale. Si tratterebbe di un 24enne di Francolise, che in cambio di 50 euro avrebbe accettato di cospargere di benzina la Hyundai di don Marcos parcheggiata in via Felice d’Amico, nella frazione di Sant’Andrea del Pizzone, per poi darle fuoco.

Il ragazzo sarebbe stato più volte interrogato in caserma dagli inquirenti, che ora stanno lavorando per individuare il mandante - che sarebbe anch’egli del posto.

Altro, al momento, non trapela; ma a un mese e mezzo dall’attentato che ha fatto tremare la Diocesi di Capua, nei prossimi giorni potrebbero esserci novità ufficiali.

Tutto comincia alle 4 del mattino di quel 25 febbraio quando a pochi passi dalla chiesa di San Germano (foto a destra) le fiamme avvolgono l’auto del parroco. Don Marcos, che sta dormendo nella canonica adiacente alla chiesa, viene svegliato dal rogo e dall’allarme dato da alcuni vicini e si rende conto che l’auto incendiata è proprio la sua. Una telecamera privata puntata sulla strada registra tutto: nel filmato si vede un uomo con la testa coperta da un cappuccio avvicinarsi alla Hyundai e versare del liquido infiammabile, per poi darsi alla fuga.

Poche ore dopo un pezzo di paese decide di scendere in piazza per mostrare la più incondizionata solidarietà al sacerdote di origini brasiliane. In chiesa arrivano in centinaia e de Gòes mostra totale apertura verso l’autore dell’atto: «Io perdono la persona che ha commesso questo gesto: ha perso i propri valori e non è una persona felice».

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Non sa ancora che l’autore materiale è solo un esecutore, inviato da qualcuno - che resta ancora ignoto. Le indagini dei militari si orientano subito verso la “pancia” di Francolise: anche grazie ad alcune testimonianze, si era subito capito che non tutti apprezzano il modo in cui il parroco gestisce l’attività pastorale - ritenuta troppo rigida. Nel recente passato c’erano stati anche dissapori con alcuni fedeli. Al momento, però, non è chiaro se le tensioni tra parroco e parte della comunità siano riconducibili al raid incendiario.

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