Sessa Aurunca, la prima messa da «nuovo» vescovo Cirulli nella cattedrale di Pietro e Paolo

La cerimonia oggi pomeriggio alle 17

Il vescovo di Sessa Aurunca Giacomo Cirulli
Il vescovo di Sessa Aurunca Giacomo Cirulli
di Pierluigi Benvenuti
Domenica 19 Marzo 2023, 08:29
3 Minuti di Lettura

La diocesi di Sessa Aurunca vivrà oggi una giornata storica, con l'ingresso e la presa di possesso canonico da parte del nuovo vescovo Giacomo Cirulli. La cerimonia è in programma nel pomeriggio ed inizierà alle 17, in piazza Venti Settembre, con l'accoglienza del nuovo pastore da parte delle autorità civili e militari ed il saluto del sindaco di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio. Seguirà il corteo fino alla basilica cattedrale dei santi Pietro e Paolo dove si terrà la solenne concelebrazione, presieduta da monsignor Cirulli e la presa di possesso canonico, che segnerà l'inizio del nuovo ministero episcopale.


Cirulli è stato nominato vescovo di Sessa Aurunca il 23 febbraio scorso da papa Francesco; era già amministratore apostolico dagli inizi di dicembre dello scorso anno, da quando cioè la sede si era resa vacante per il trasferimento di monsignor Orazio Francesco Piazza alla guida della chiesa di Viterbo. Settant'anni, originario di Cerignola, laureato in Medicina alla Federico II di Napoli, monsignor Cirulli è vescovo anche della diocesi di Teano - Calvi, dal settembre del 2017, e di quella di Alife - Caiazzo da febbraio del 2021.

Si è così realizzata l'unificazione in persona episcopi delle tre chiese. È il completamento di un percorso iniziato da anni ed avviato dai suoi predecessori con l'unificazione dei tribunali ecclesiastici e con l'avvio dell'unione degli uffici per il sostentamento del clero.

 

Lo ha confermato lo stesso Cirulli: «Quando sono stato nominato vescovo di Teano, il nunzio apostolico mi ha affidato questo compito importantissimo. Me lo ha detto proprio alla fine del colloquio, invitandomi a continuare sulla strada di chi mi aveva preceduto, la strada cioè delle diocesi che devono camminare insieme. È un processo avviato da tempo e questa è la terza tappa. È la chiesa che me lo chiede». L'unificazione insomma non ha sorpreso nessuno. «La prospettiva - ha proseguito il vescovo - era questa, non ditemi che ne siete sorpresi. Solo che adesso papa Francesco ce lo dice ufficialmente e ci dice andate avanti, state facendo bene. Io cercherò di rispettare l'identità storica, culturale ed ecclesiale delle tre diocesi, come vuole lo stesso Papa», ha poi aggiunto. L'obiettivo insomma non è di annullare ma di creare qualcosa di nuovo e di bello «con il solo scopo di annunciare il Vangelo in un mondo che oggi ne ha tremendamente bisogno, che ha fortemente necessità di Gesù» ha concluso il vescovo in quello che è stato un forte appello all'unità.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA