Caserta, sos rinforzi per gli ospedali e stop agli ambulatori: «Carenza di risorse umane»

Sospese le prestazioni ambulatoriali a Sessa Aurunca, San Felice a Cancello, Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni

Caserta, sos rinforzi per gli ospedali
Caserta, sos rinforzi per gli ospedali
di Gabriella Cuoco
Giovedì 7 Marzo 2024, 08:33 - Ultimo agg. 16:02
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Sospese le prestazioni ambulatoriali negli ospedali di Sessa Aurunca, San Felice a Cancello, Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni. Presidi già colpiti da provvedimenti nel periodo della pandemia. Il direttore generale dell'Asl di Caserta, Amedeo Blasotti, in una nota diramata ieri, ha precisato che il provvedimento è scaturito «dalla carenza di risorse umane presso il pronto soccorso dell'ospedale di Sessa Aurunca». Infatti, ultimamente al San Rocco si sono dimessi due dirigenti medici internisti e a breve ci sarà il pensionamento del responsabile della Medicina. In controtendenza a quanto scritto, Blasotti precisa che non ha intenzione di toccare gli ambulatori attivi. «Rivedremo le liste d'attesa - precisa - e gli ambulatori attivi non verranno toccati mentre quelli inattivi saranno oggetto di ricognizione per poter riportare il personale nei pronto soccorso carenti di personale».

L'Asl di Caserta, inoltre, ha chiarito che le visite previste nelle agende dei Cup saranno comunque spostate presso i distretti sanitari, in quanto i medici degli ospedali impegnati negli ambulatori dovranno sopperire alla carenza attuale di personale medico al pronto soccorso sessano. Nel frattempo, ha chiesto ai direttori ospedalieri di indicare, entro 48 ore, i nominativi di coloro vogliono fare prestazioni aggiuntive presso la struttura sessana, altrimenti si provvederà alla mobilità temporanea d'urgenza nell'ambito della disciplina di appartenenza (Medicina Interna, Pneumologia, Gastroenterologia, Geriatria, Cardiologia e Lungodegenza), tra tutti i dirigenti medici degli ospedali di Maddaloni, San Felice a Cancello e Santa Maria Capua Vetere.

La notizia, nel giro di pochissime ore, ha scatenato malumori tra i sindacati. I referenti Cisl Fp, Cgil, Uil Fpl, Fials, Nursing Up, NurSind hanno già chiesto un incontro urgente. «Come Cisl Fp, - dice il segretario provinciale Nicola Cristiani - riteniamo che la disposizione emanata fa comprendere che la situazione attuale dei servizi di emergenza è gravissima. Garantire oggi i medici in pronto soccorso con disposizioni di servizio dall'alto, non risolve il problema. Espone solo al pericolo di perdere anche quei pochi medici rimasti in servizio. La soluzione passa attraverso le prestazioni aggiuntive volontarie aperte a tutti i medici della rete ospedaliera aziendale». Sulla stessa linea d'onda, anche il segretario regionale della Fials, Salvatore Stabile. «Siamo fortemente contrari - spiega - alla chiusura degli ambulatori dei tre ospedali anche perché esiste una programmazione messa in piedi per l'abbattimento delle liste d'attesa.

Qualora non si dovesse trovare una soluzione, è plausibile che i medici effettuino prestazioni aggiuntive in base alla loro disponibilità. Non c'è assolutamente bisogno di questa drastica posizione da parte dell'Azienda sanitaria».

Preoccupata anche Rosa Nuzzo, coordinatrice provinciale della Nursing Up. «La sanità non funziona così. È difficile pensare di chiudere gli ambulatori - rincara - quando ci sono prenotazioni già registrate. Allo stesso tempo, non si può pensare ad un pronto soccorso senza medici. È una situazione difficile e proprio per questo motivo è necessario trovare una soluzione a breve scadenza. Non si può parlare di mobilità ad horas. Non è giusto ed è antisindacale».

Anche i sindaci di Maddaloni, San Felice a Cancello e Santa Maria Capua Vetere si sentono coinvolti in prima persona. «Le attività sanitarie devono essere incrementate - dice Andrea De Filippo, sindaco di Maddaloni - e non sospese. Non è un ragionamento giusto e comprensibile. Gli ambulatori ospedalieri sono importantissimi anche perché il nostro nosocomio ne ha già subite tante negli ultimi anni. So che anche consiglieri regionali sta seguendo la vicenda da vicino». «Sono pronto a fare la barricata - Emilio Nuzzo, sindaco di San Felice a Cancello - Hanno già smembrato l'ospedale Ave Gratia Plena senza concordare nulla con la massima autorità sanitaria sul territorio. Ho già scritto a Blasotti, voglio risposte altrimenti agisco. Non abbiamo cliniche territoriali a San Felice, mi chiedo dove andranno i nostri anziani».

«Siamo in emergenza oramai - aggiunge Antonio Mirra, sindaco sammaritano - Nonostante tutti i tentativi esperiti finora, gli ospedali di Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni non sono ancora riusciti ad aprire il relativo pronto soccorso, proprio per carenze di personale. Ho sentito la direzione dell'Asl che mi ha chiarito che comunque, pur in una situazione gravemente emergenziale, le attività ambulatoriali nel nostro nosocomio non saranno sospese».

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